Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Zaia e Giordani firmano il rogito donati dal Comune 51 ettari «Taglio del nastro tra 8 anni»

- Michela Nicolussi Moro

Patavium» (1 miliardo e 250 milioni di euro per 2mila letti) lanciato da Giancarlo Galan a Padova ovest nel 2010 e nel 2013 ridimensio­nato da Zaia nel polo da mille posti letto e 634 milioni di costo a sua volta cancellato nel 2015 da Massimo Bitonci, che dopo l’elezione a sindaco della città del Santo ha optato per il complesso universita­rio da 900 letti e 500 milioni di euro a Padova Est. Al quale l’anno scorso il suo successore, Giordani appunto, ha affiancato il restauro dell’attuale ospedale di via Giustinian­i, che rimarrà con altri 900 letti. «Ora si entra nella fase esecutiva del progetto», dichiara Rosario Rizzuto, rettore dell’Ateneo padovano. «Con la firma di oggi (ieri, ndr) la partita è chiusa — ha annunciato Zaia — è un giorno storico, di festa, per la sanità veneta e non solo. Il nuovo ospedale di Padova avrà una vocazione internazio­nale e se anche la Regione verserà una quota parte, è giusto sia finanziato dal governo. I soldi sono l’ultimo dei problemi: ci vogliono 500 milioni, che abbiamo chiesto a Roma, all’Inail (ha inserito l’opera nel suo piano triennale di investimen­ti, ndr) e alla Banca europea per gli investimen­ti. Con altri 250 milioni, già nelle casse della Regione, pagheremo la bonifica e l’ammodernam­ento della cittadella sanitaria del presente, sulla cui superficie sorgerà il Parco delle Mura, da cedere al Comune».

Tutte condizioni scritte nell’accordo di programma siglato il 21 dicembre 2017 dal governator­e e da Giordani e che prevede pure l’inseriment­o nel policlinic­o del futuro dell’Istituto oncologico veneto, il cui edificio rimarrà a uso pubblico. Con la firma di ieri la Regione ha acquisito 40 ettari netti — per un valore simbolico di 9,7 milioni di euro da comunicare all’Agenzia delle Entrate, nonostante si tratti di una «donazione» —, lasciando gli altri 11 al Comune per l’attivazion­e di viabilità e parcheggi, parte dei quali sono quelli dell’attiguo palasport San Lazzaro. «In undici mesi abbiamo fatto ciò che non è stato portato a termine in 20 anni — ha ricordato Giordani —. Sono molto soddisfatt­o, abbiamo mantenuto gli impegni presi e rispettato i tempi, anticipand­o il rogito rispetto al termine ultimo del 30 novembre. Ma è solo l’inizio, il Comune non si sfila, continuerà ad essere parte attiva ed entro la fine del 2019 approverem­o la variante urbanistic­a prevista dall’accordo di programma».

E’ necessaria sia per rivedere l’area di via Giustinian­i, sia per cambiare destinazio­ne d’uso ai

terreni di Padova est, attualment­e a vocazione commercial­e e direzional­e. L’iter è lungo. «Non potremo lanciare il bando di gara per il progetto prima della metà del 2020 — conferma Flor —. Nel primo semestre del 2019 bisognerà stabilire insieme all’Università cosa resta nell’ospedale attuale e cosa trasferire in quello nuovo, redigere il piano finanziari­o e procedere con le operazioni urbanistic­he, la valutazion­e di impatto ambientale, il parere della Conferenza dei servizi e dei vari enti coinvolti. Quando, l’anno prossimo, arriverà la variante urbanistic­a, firmeremo un nuovo accordo di programma con Regione, Comune, Provincia, Università e Iov — chiude il dg — e solo dopo, se avremo la copertura finanziari­a, procederem­o con la gara. Per un decennio staremo nell’ospedale attuale, che ci costa 3-4 milioni l’anno di manutenzio­ne ordinaria». Intanto la Regione cambierà le schede ospedalier­e, inserendov­i la nuova opera.

Ma Zaia scalpita: «Io conto di tagliare il nastro anche prima di 7-8 anni e per fare le cose per bene ho chiesto la collaboraz­ione dell’Autorità anticorruz­ione».

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I terreni I 51 ettari a Padova Est regalati dal Comune della città del Santo alla Regione per la costruzion­e del policlinic­o universita­rio del futuro

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