Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Di Mariano, bis d’autore
Il Venezia trova la doppietta dell’attaccante e piega il Brescia: lagunari in dieci per un’ora per un rosso a Falzerano. Tacopina: «Espulsione ingiusta e grande squadra»
VENEZIA La prima dopo la sosta è sempre un’incognita e quella del Penzo si rivela una gara in cui succede di tutto. Il Venezia vince 2-1 con il Brescia, trova in Di Mariano il mattatore (doppietta) e si gode lo spirito infuso da Zenga che dalla panchina trascina i suoi, capaci di tener testa agli avversari per oltre un’ora pur in inferiorità numerica.
Ai dubbi della vigilia risponde il campo: gli arancioneroverdi sono in una forma fisica impeccabile e dimostrano la mentalità solida del grande team al termine di 96 minuti per cuori forti. La squadra bresciana parte a trazione anteriore: con due finalizzatori come Donnaruma e Torregrossa che si cercano a ripetizione, è la difesa del Venezia a soffrire. Dopo neanche due minuti le Rondinelle centrano un palo ma l’azione è bloccata per un fuorigioco. I padroni di casa tentano le vie verticali per pungere scegliendo la soluzione delle incursioni veloci di Citro. Il forcing del Brescia è costante e pressante nel primo quarto d’ora, coi lagunari che si affidano alle giocate di Bentivoglio capace di far calciare tre corner consecutivi in pochi minuti da schemi provati in settimana ma forse poco oliati. Al 10’ arriva la prima vera occasione per gli ospiti, complice un colpo di testa di Torregrossa che per pochi centimetri non inquadra la porta. Il Brescia sembra in controllo poi in un flash tutto muta: la partita si decide sui dettagli ed è proprio uno di questi che cambia il corso del pomeriggio. Al quarto d’ora Vrioni pressa alto e come un falco ruba palla a centrocampo, pescando in profondità Di Mariano. La punta è a suo agio negli spazi veloci, brucia Romagnoli, si fa beffe di Alfonso in uscita e sposta la palla, gonfiando la rete.
La partita per il Venezia è in discesa, poi l’episodio — incomprensibile — dell’espulsione di Falzerano rischia di far vacillare tutto. Sul cronometro scorre il 23’ quando il centrocampista, involontariamente, pesta Tonali al basso ventre. Il bresciano resta a terra dolorante (forse esagerando un po’ gli effetti del contatto) e l’arbitro Pillitteri non ci pensa due volte, mandando il veneziano negli spogliatoi. La decisione obbliga gli arancioneroverdi a giocare in dieci per un’ora. Da quel momento diventa una gara di sofferenza. Nonostante il gap la squadra di Zenga riesce a raddoppiare sfruttando l’occasione propizia di una palla inattiva. Bentivoglio al 36’ scodella per Pinato, magistrale nel trovare la sponda per Di Mariano che centra con un’incornata la doppietta, prima della carriera. Nota statistica: si tratta del primo gol di testa del Venezia in questo campionato. Nella ripresa il tema dei 45’ è prevedibile, con i padroni di casa ad agire di rimessa e le Rondinelle a tenere il pallino del gioco per raddrizzare la gara. Torregrossa si conferma il pericolo numero uno ma, fortunatamente, l’ariete spreca le tante palle gol che i compagni gli confezionano. Il Venezia è costretto a giocare quasi sempre negli ultimi 30 metri e in pieno recupero la sofferenza si eleva ai massimi livelli: Donnaruma riapre il match sfruttando un velo di Torregrossa da corner e superando Vicario. La tensione scema solo al triplice fischio, quando il 2-1 diventa ufficiale.
«Ho visto una grande squadra — ha detto a fine partita il presidente Joe Tacopina — un gruppo che dopo l’ingiusta espulsione di Falzerano ha dimostrato di aver controllo del gioco senza subire psicologicamente l’episodio ma riuscendo a segnare il secondo gol. La ripresa è stata una dimostrazione di forza».