Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
CARO SALVINI, NON CANCELLI TUTTO
Un’appello al ministro Salvini dall’insegnante trevigiano Antonio Silvio Calò, premiato come Cittadino europeo dell’anno: non cancelli tutto il lavoro fatto sull’accoglienza.
Antonio Silvio Calò, insegnate al liceo Canova di Treviso, da tre anni ospita migranti richiedenti asilo nella sua abitazione. È stato premiato a Bruxelles come Cittadino europeo dell’anno.
Illustre ministro degli Interni on. Matteo Salvini
Faccio appello alla sua cristianità più volte affermata. Le chiedo di rivedere i contenuti del decreto sicurezza in riferimento alla questione profughi/migranti/clandestini. Il decreto sulla sicurezza approvato in questi giorni, al Senato e l’altro ieri alla Camera, di fatto cancella anni di lavoro, cancella qualsiasi ipotesi di accoglienza diffusa, cancella l’accoglienza di tanti italiani a partire dalle forze dell’ordine per giungere fino si singoli cittadini, cancella l’accoglienza in quanto tale, quella che anche Lei rappresenta perché è ministro non solo di una parte degli italiani ma di tutti gli italiani.
Tutto ciò lascia presagire un futuro dove inevitabilmente ci saranno momenti delicati sul piano sociale. Credo profondamente che tutti gli italiani siano d’accordo nel non permettere che situazioni di disagio sociale sfocino in violenza che vada a colpire degli innocenti, gli ultimi e gli offesi dalla vita, italiani e non. Tutti gli italiani vogliono vivere in sicurezza. Ma questa sicurezza, messa in pericolo, non ha solo il volto del clandestino/profugo/migrante, spesso abbandonato e non accompagnato nel suo possibile inserimento... purtroppo ha il volto di un degrado sociale, civile, culturale, etico che ha radici profonde e che ci deve interrogare tutti, a partire dal sottoscritto, in quanto insegnante. La storia ci aiuta a capire che oggi tocca a loro, ieri è toccato a noi... domani potrebbe riaccadere.
Il Vangelo a cui ci ispiriamo io e lei ci insegna che chi semina zizzania raccoglie zizzania. Chi semina paura raccoglie paura. Chi semina amore, condivisione, capacità di comprensione di fronte alle difficoltà altrui raccoglierà altrettanto. Capisco le sue ragioni di mettere ordine li dove non c’era. E su questo non ho dubbi.
Ma nel Vangelo prima c’è la persona... e anche nel Vangelo civile prima c’è l’uomo, qualsiasi uomo... e poi c’è il resto. Le persone che bussano alla nostra porta sono persone/uomini prima di tutto. Ho aperto la mia porta perché ho immaginato che fossero i miei figli a bussare e mi sono augurato che qualcuno dall’altra parte aprisse.
La nostra esperienza dimostra che si può accogliere, nel rispetto delle leggi e degli italiani, creando sinergie utili sia per coloro che sono accolti che per coloro che accolgono. Sono disposto a girare l’Italia per dimostrare che si può, se si vuole. Se non si vuole non si potrà mai... Capisco le ragioni politiche, le ragioni elettorali, capisco tutto, ciò che non riesco a capire è il silenzio del suo cuore cristiano.
*Cittadino europeo 2018