Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
M9, Novecento andata e ritorno
Oggi inaugurazione con Bonisoli, Casellati e 1.200 invitati. Party serale
MESTRE «Per noi gli otto anni di realizzazione dell’M9 sono equivalsi all’impegno di crescere un bambino, che ora ci auguriamo diventi un membro utile e forte della comunità, oltre che uno stimolo ispiratore. Affidiamo questo bambino al suo futuro e gli auguriamo buona vita», dicono Matthias Sauerbruch e Louisa Hutton. E’ l’ultima visita al cantiere dei due architetti prima dell’inaugurazione di oggi, alla mattina con il ministro ai Beni culturali Alberto Bonisoli, la presidente del Senato Elisabetta Casellati e il delegato del Pontificio Consiglio della Cultura monsignor Carlos Alberto de Pinho Moreira Azevedo, nel tardo pomeriggio con l’apertura dell’M9 district alla città tra musica, party, ballerini arrampicatori e 1200 invitati. Tra via Poerio, via Brenta Vecchia e via Pascoli fino a sera tardi va in scena la corsa a curare gli ultimi dettagli: dalla sistemazione di alcune delle ceramiche policrome che ricordano i colori (tredici) del contesto urbano di Mestre alle vetrofanie sulle facciate di museo, galleria d’arte e negozi. I due progettisti sorridono e stringono mani, gli operai si alternano nel sistemare piazzali, facciate e interni.
Quattro anni e mezzo dopo la posa della prima pietra (era l’11 giugno 2014) M9, usando le parole del presidente della Fondazione di Venezia Giampietro Brunello «riconosce a Mestre una centralità culturale inedita, capace anche di rivitalizzarla dal punto sociale e aggregativo». E’ l’obiettivo che il progetto si è dato fin dall’inizio con un investimento di 110 milioni per i tre piani del museo (due per l’esposizione permanente sul Novecento e uno per le mostre temporanee), i 2500 metri quadrati di spazi retail e una riqualificazione urbana che ha permesso di creare nuovi percorsi e aprire una parte di città sconosciuta. Quella ai due piani del museo, il primo completamente multimediale d’Italia, sarà una visita immersiva divisa in otto sezioni tra tecnologia, interazione e giochi. Poi ci sarà spazio per tutto il resto: con l’ampia area retail. Da Fc1920 (l’ampio ristorante che aprirà la prossima settimana) al Caffè Diemme Italian Attitudine, il 9 Bistroit Art & Food, la libreria «Il libro con gli stivali», il negozio di giocattoli «Città del Sole», lo store del Venezia, quello della Legea, la Galleria Massimodeluca nella Corte dell’Albero e Copernico, operatore di riferimento in Italia nell’offerta di uffici e servizi legati allo smart working.
Oggi, per la prima volta, l’architettura di M9 diventerà spazio coreografico con una performance di danza verticale, tra party, danza, musica dal vivo delle colonne sonore dei film che hanno fatto la storia del Novecento, performance e intrattenimento concluderanno una giornata da segnare nel calendario. Per partecipare era necessario registrarsi sul sito www.m9digital.it (le prenotazioni sono già esaurite), ma chi è rimasto fuori avrà tempo per rifarsi con la visita al museo e all’M9 district da domani quando ci sarà l’apertura vera e propria (lunedì venerdì 9-20, sabato 10-21.30, domenica e festivi 10-21, costo del biglietto intero 14 euro, ridotto 10, agevolazioni per gruppi e famiglie).
Per chi ci sarà, domani sera verrà accolto dagli artisti robotici di Art- Bot cun cui sarà possibile farsi fare ritratti sul momento da robot. Neanche il tempo di stupirsi che inizierà lo spettacolo di danza sulle pareti colorate prima del «Ciak si suona!» in Auditorium con il quintetto de gli Architorti che interpreterà le colonne sonore dei film-culto del Novecento mentre sullo schermo ad altissima definizione scorreranno le sequenze musicate. Gran final con la musica del mondo del collettivo Spime.im e il DjSpiller che lancerà un viaggio nel tempo della musica groove.