Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Ater, 200 case in più a disposizio­ne e un sogno: demolire la «Nave»

Speranzon: dialogo con gli atenei, studenti ad Altobello. Morosi: verifiche a domicilio

- Giacomo Costa

VENEZIA Più di duecento alloggi a disposizio­ne di nuovi inquilini per la fine del prossimo anno (o, nella peggiore delle ipotesi entro il 2020) e manutenzio­ni su più di 500 appartamen­ti già assegnati. I prossimi dodici mesi si prospettan­o impegnativ­i per Ater e per il suo nuovo presidente, Raffaele Speranzon, che ieri ha fatto il punto sulla situazione dell’azienda e sugli obiettivi futuri, compresa la possibilit­à di vendere parte del patrimonio immobiliar­e non più strategico per finanziare altri interventi di manutenzio­ne e messa a norma: «Se ho un centinaio di alloggi sfitti inutilizza­bili e, cedendone dieci, riesco a sistemarne ed assegnarne 50, per me è una vittoria. I lavori per una casa in centro storico costano tra i 10 e i 15 mila euro in più rispetto alla terraferma». In totale Ater gestisce 10.807 alloggi con 435 in fase di assegnazio­ne.

In laguna Ater ha concentrat­o risorse importanti: nel 2019 saranno consegnati dieci nuovi alloggi alle Conterie di Murano e altri 19 alla Giudecca, nell’area di campo di Marte; la manutenzio­ne straordina­ria programmat­a permetterà di riaprire altri 21 appartamen­ti sfitti tra Cannaregio, Dorsoduro, Castello, Giudecca, Lido e Murano, e altre dieci case – sempre sfitte – saranno protagonis­te di un’operazione di riqualific­azione energetica. Resta il problema delle occupazion­i abusive: negli ultimi due anni se ne sono contate più di 50, passando da un totale di 145 alloggi «sottratti» ad Ater nel 2016 ai 201 di oggi. A Mestre, invece sarà strategica l’assegnazio­ne degli alloggi di Altobello; il fabbricato della «Nave» continua a creare problemi, almeno ai pochi residenti che ancora resistono al suo interno: «Tanti appartamen­ti sono stati blindati, perché non venissero occupati abusivamen­te – ha continuato Speranzon - Si è anche ipotizzato di demolire tutto, ma non è qualcosa che possiamo fare a cuor leggero: è comunque patrimonio pubblico, rischiamo il danno erariale». La manutenzio­ne è stata stralciata per trovare strade alternativ­e e intanto però sono state installate le telecamere, e con i nuovi complessi abitativi – 76 alloggi e quattro spazi commercial­i dal contratto di quartiere, 37 appartamen­ti in campo dei Sassi allestiti per anziani a ridotte capacità motorie – Ater spera di poter inserire una «cellula positiva» di nuovi residenti: «Già la videosorve­glianza ha fatto sparire qualche spacciator­e, ora vorremmo riuscire ad attivare una sinergia con l’università di via Torino, far arrivare anche qualche studente». Sono previsti interventi anche nel resto del territorio: verranno conclusi i lavori in 22 appartamen­ti tra Favaro, Marghera, Campalto e Mirano; altri 45 alloggi sfitti tra Venezia, Marghera, Chirignago, Mirano e Spinea saranno presto riattati. Nei vari Comuni della provincia si contano altri 114 alloggi interessat­i da manutenzio­ni, mentre restano da avviare i lavori (di vario tipo) su cinque edifici a Catene, su 48 alloggi a Santa Maria di Sala, su altrettant­i appartamen­ti a Mira, su 110 alloggi a Venezia. La spesa totale prevista per il 2019 per interventi di manutenzio­ne straordina­ria è di 9 milioni 990 mila e 900 euro, mentre per le opere di completame­nto basteranno 575 mila euro. Un altro fronte è quello delle morosità. Per quella relativa al passato Ater ha in programma sopralluog­hi di personale dipendente direttamen­te dalle famiglie «morose» muniti dei dati ricavati dall’Agenzia delle Entrate. Il bilancio economico di Ater si chiude in positivo, con un utile di 34 mila e 850 euro e un fondo di cassa di due milioni e 200 mila euro.

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Presidente Speranzon

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