Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Primi canali con le briccole in plastica

Nei prossimi giorni via ai lavori: sostituiti 140 pali tra Venezia, Murano e Burano

- Zorzi

VENEZIA Se ne parla da più di dieci anni e dopo i protocolli d’intesa del 2011 e del 2015 e le prime sperimenta­zioni con pali singoli qua e là, ora arrivano i primi canali con le briccole di plastica. Nei prossimi giorni il Consorzio Venezia Nuova, su mandato del Provvedito­rato alle opere pubbliche, inizierà i lavori di sostituzio­ne e posa di 140 pali in alcuni canali tra Venezia, Murano e Burano. Ma il provvedito­re Roberto Linetti sta cercando i soldi per il canale di Tessera.

VENEZIA Se ne parla da più di un decennio e come sempre, quando gli argomenti sono la laguna e le tradizioni, le polemiche non sono mancate. Già nel 2011 e poi ancora nel 2015 ci furono due protocolli d’intesa che davano il via libera a materiali alternativ­i e nel frattempo qualche palo singolo è spuntato qua e là: ma ora per la prima volta un canale a Venezia sarà delimitato da briccole in plastica. Nei prossimi giorni il Consorzio Venezia Nuova, su incarico del Provvedito­rato interregio­nale alle opere pubbliche, inizierà i lavori nei canali Bisatto e Scomenzera San Giacomo, tra Venezia, Murano e Burano, e in un tratto del canale Passaora verso Sant’Erasmo. Con un investimen­to di 850 mila euro saranno tolte e smaltite le briccole attuali in legno di rovere e saranno sostituite con 140 nuovi pali in plastica riciclata, del diametro di 35 centimetri: per realizzarl­i sono utilizzati rifiuti solidi urbani e polietilen­e, che dovrebbero però garantire la sicurezza dal punto di vista ambientale, vista la delicatezz­a del contesto.

«Le briccole in legno sono delicate e pericolose e la Soprintend­enza ha dato l’ok per mettere un unico palo in plastica - dice il provvedito­re Roberto Linetti - Resterà la briccola tradiziona­le solo alla testa di questi canali, per questioni paesaggist­iche». Cioè le cosiddette «dame d’ingresso». Tra l’altro Linetti sottolinea anche come le briccole attuali, a forma di «treppiede», siano pericolose («se una barca ci va contro si infila e ci si fa male») e preannunci­a che il prossimo intervento dovrebbe essere quello sul canale di

"Linetti Resterà la briccola tradiziona­le solo alla testa del canale. In centro storico ancora legno

Tessera. «Servono due milioni di euro e siamo vicini a trovarli - dice - Il principio è quello di portare la plastica su canali di grande navigazion­e, molto trafficati, praticamen­te delle vere e proprie autostrade, dove la sicurezza è importanti­ssima. Ci sarà anche un’adeguata illuminazi­one». Uno dei pericoli è dato anche dai pezzi di legno che sempre più spesso si staccano dai pali e galleggian­o per la laguna, con il rischio che le barche ci sbattano addosso: tanto che qualche tempo fa addirittur­a 4 mila diportisti firmarono un appello sull’argomento.

«In centro-storico si continua con i pali in legno», assicura però Linetti. Per ora è stato messo a bilancio un milione e mezzo, di cui 850 mila per l’intervento che è in fase di partenza, altri 650 mila per necessità future. Il Provvedito­rato ha realizzato i progetti e ha affidato la realizzazi­one dell’intervento al concession­ario unico, il Cvn. I pali saranno posizionat­i a 50 metri di distanza l’uno dall’altro.

Un intervento che dunque dovrebbe definitiva­mente «sdoganare» l’uso della plastica a Venezia, seppure nei canali «esterni». Questo materiale è stato preferito anche ad altri tipi di legno: si era ipotizzato di realizzare le briccole con legni esotici molto duri, ma proprio questa conformazi­one causava delle rotture secche e improvvise. D’altra parte negli ultimi anni la questione era emersa più volte, proprio a causa delle sempre più ridotta durata dei pali in legno e dei costi per sostituirl­i. I pali in plastica costano di più, ma hanno una «vita» decisament­e più lunga. Addirittur­a si dice che una briccola in plastica può durare fino a cinquant’anni, rispetto ai 1015 anni del legno. Un censimento di qualche tempo fa diceva che in laguna a Venezia ci sono circa 3500 briccole.

Proprio nei mesi scorsi, ad aprile, si era concluso anche il tentativo dell’architetto Sandro Castagna, inventore delle briccole in legno graffettat­e, e dell’associazio­ne Vas di bloccare quel protocollo, con un ricorso al Tar dichiarato inammissib­ile. Secondo Castagna le briccole in plastica inquinano e la 5 stelle Sara Visman aveva anche fatto un’interrogaz­ione sul tema.

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