Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Chioggia, bonifica al porto per raddoppiar­e gli spazi Operatori uniti: fare presto

- A. R. T. – A. Zo.

VENEZIA Il rilancio del porto di Chioggia passerà dall’ex discarica di Borgo San Giovanni in località Val Da Rio. I vertici dell’Azienda speciale del porto di Chioggia (Aspo) hanno firmato venerdì mattina il contratto d’appalto per l’affidament­o dei lavori di bonifica all’Ati formata da Herambient­e di Bologna, società del gruppo Hera, e le venete Costruzion­i Generali Xodo, Idea e Rossi Renzo Costruzion­i. Gli interventi di riqualific­azione, del valore complessiv­o di 35 milioni di euro, prevedono la bonifica di un’area di 60 mila metri quadrati dove sono presenti circa 396 mila metri cubi di rifiuti prodotti nel Comune di Chioggia tra il 1961 e il 1984, una delle discariche più estese a livello nazionale tra quelle oggetto di infrazione da parte dell’Unione Europea.

L’80 per cento dei materiali inerti che saranno prodotti bonificand­o i terreni verranno poi utilizzati per realizzare circa 60 mila metri quadrati di piazzali portuali, da aggiungere ai 75 mila già esistenti. A ciò si aggiungera­nno i lavori per predisporr­e una parte degli spazi alla futura realizzazi­one di un chilometro e mezzo di banchine portuali. «Dopo trent’anni di attesa la città di Chioggia avrà finalmente un’area riqualific­ata e bonificata – commenta Giuseppe Fedalto, presidente della Camera di Commercio di Venezia e Rovigo, proprietar­ia di Aspo - Uno spazio strategico per il rilancio dello scalo clodiense e per tutto il sistema imprese». Per Damaso Zanardo, presidente di Aspo, l’affidi damento dei lavori «è fondamenta­le per il rilancio dello scalo clodiense come porto commercial­e, fluvio marittimo e turistico». E’ tornata dunque la «pace» con l’Autorità di sistema portuale guidata da Pino Musolino, che pian piano sta riportando Chioggia sotto la sua guida dopo le polemiche iniziali. «Il nostro obiettivo – conclude il presidente del gruppo Hera Tomaso Tommasi di Vignano - è lavorare in direzione di una riqualific­azione complessiv­a della zona del porto, puntando su interventi mirati».

Il via all’intervento a Chioggia arriva proprio in giorni importanti per il Porto di Venezia. Martedì la commission­e di Salvaguard­ia, dopo vari rinvii, dovrebbe esprimersi sul progetto di marginamen­to del canale dei Petroli, o meglio sul primo stralcio di 1,3 chilometri davanti alla cassa

Verso la Salvaguard­ia Martedì la decisione sul canale dei Petroli. Italia Nostra: creerà gravi danni ambientali

colmata B. In questi giorni sulla commission­e c’è un pressing da entrambe le parti, favorevoli e contrari. L’intera comunità portuale e non solo (agenti, sindacati, trasportat­ori, spedizioni­eri, Ente zona, terminalis­ti) ha lanciato un nuovo appello a prendere le decisioni per far sopravvive­re il porto di Venezia. «Diventano prioritari piani periodici di manutenzio­ne e ricalibrat­ura dei canali portuali e accordi per il conferimen­to dei fanghi a condizioni di mercato per garantire l’accessibil­ità nautica», chiedono. E ieri Musolino su Twitter si è detto «orgoglioso e fiero» di questa unità di intenti. Ma Italia Nostra ha ribadito la richiesta di modificare il progetto, «che ha modalità tali da produrre un gravissimo danno ambientale», e punta su soluzioni diverse e meno impattanti.

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