Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
La campionessa di «pole»: «Passione nata a 16 anni»
LA VERONESE MEDAGLIA D’ARGENTO Ludovica Nicolis, 30 anni, acrobata numero due al mondo: «Dalla ginnastica ritmica sono passata alla scuola di circo e poi ho scoperto questo sport. Ora lo insegno anche»
È di una veronese la medaglia d’argento mondiale di Pole Sport: si chiama Ludovica Nicolis, classe 1988, e ha scalato il podio a Fort Lauderdale.
Perché proprio questo sport?
«Per caso. Sette anni fa avevo visto dei video su YouTube e mi ero incuriosita, ma ho dovuto aspettare perché all’epoca non c’erano ancora scuole. Appena ho potuto, mi sono lanciata».
Sportiva lo è sempre stata...
«Da piccola ho studiato ginnastica ritmica e a 16 anni mi sono iscritta all’accademia circense. Al circo avevo già provato la chinese pole, che prevede sempre l’utilizzo della pertica».
Quando ha iniziato a gareggiare?
«Nel 2012 ho fatto le mie prime gare amatoriali, per passare alla categoria competitiva l’anno dopo. Sono arrivata quarta all’Italian Pole Sport Championship 2013, per poi passare agli europei e al mio primo mondiale nel 2015».
Nel frattempo ha aperto una scuola
«Insegno da 6 anni. Ho iniziato a dare lezioni nella scuola in cui mi sono formata, per poi aprire il mio spazio, la “Pole Dance Virtude Verona”, a novembre 2014 insieme a due amiche. Una è tutt’ora la mia socia, Dalila Mion. All’epoca avevo 26 anni, pochi soldi da parte e tanta paura, ma è andata bene».
Come ha conosciuto Jessica Bassan, compagna di double?
«Jessica è di Padova. Mi ha cercata lei, perché la sua partner aveva deciso di non gareggiare più. Sebbene avessi sempre partecipato alla categoria individual, ho deciso di provare. Ci siamo allenate per mesi molto intensamente e quando abbiamo fatto una gara di prova, la Pole Art Ucraina 2017, inaspettatamente siamo arrivate seconde».
Che differenza c’è tra pole art e pole sport?
«La pole art è molto più teatrale, non ci sono figure da eseguire per forza: serve solo avere un tema e una storia da raccontare».
Prossimo obiettivo?
«Sto valutando la partecipazione ai Word Sport Game, in Spagna a luglio 2019, giochi preolimpici. Sarebbe un passo importante».