Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Bella Venezia prima offerta di Cazzavillan Polemica sui cambi d’uso
«Èun hotel storico, spero che non vada nelle mani di stranieri. Era famoso per il rinomato ristorante, poi c’è stata una ristrutturazione, se vinco l’asta vedrò se è possibile tornare all’antico». È dell’imprenditore Lino Cazzavillan la prima proposta irrevocabile di acquisto per l’Hotel Bella Venezia, un quattro stelle in calle dei Fabbri, che la Regione ha inserito da anni nel piano delle alienazioni ma finora non era riuscita a vendere. La prima asta del 2012 era andata deserta: Palazzo Balbi aveva chiesto 10,7 milioni, per poi scendere a 9,6, Cazzavillan ora ne ha offerti 5,7. A prezzo scontatissimo è pronto ad aggiudicarsi l’albergo di 24 camere con due appartamenti indipendenti, e ad aggiungerlo agli altri due che già possiede: il Cavalletto di Bacino Orseolo e il San Marco a Rialto. Il Bella Venezia ora è in concessione fino al 2032 alla Heredia srl, società che gestisce altri affitti in città e alberghi a Jesolo. La scadenza per presentare le offerte è il 31 gennaio, l’1 febbraio si apriranno le buste. «Ho presentato l’offerta per smuovere i veneziani dopo due aste deserte — prosegue l’imprenditore –—noi ci prepariamo a contrarre un mutuo a 15 anni e in caso ad aspettare la scadenza della concessione prima di poter entrare o a subentrare al concessionario». Heredia però potrebbe scegliere di esercitare il diritto di prelazione. «Intanto con la mia offerta il bene è entrato nel mercato», conclude.Un altro piccolo albergo intanto è pronto a partire a Cannare-gio: è l’ex convento delle suore di Rivalba. Giovedì il progetto è stato discusso in commissione e attende ora il voto del Consiglio per la con-cessione del cambio d’uso di una porzione dell’immobile in ricettivo. In commissione il consigliere M5s Davide Scano ha contestato la stima dei tecnici di Ca’ Farsetti nel calcolo del beneficio pubbli-co derivante da cambio d’uso: sono 114 mila euro, il 70 per cento del valore calcolato delle sei stanze che ammonta a 162,5 mila euro. «Si poteva ricavare di più, la relazione non tiene in dovuto conto il fatto che il palazzetto abbia un giardino interno e un affaccio acqueo con stazio», ha detto Scano. La consigliera Pd Monica Sambo contesta invece la linea della maggio-ranza di concedere i cambi d’uso a suon di voti in con-siglio comunale. La richiesta ricettiva era stata presentata già prima della delibera con cui il Comune bloccava i nuovi alberghi ma in questo caso era necessario lo stesso un passaggio in consiglio. «Se si approva tutti i cambi d’uso passerà la linea che il cambio è sempre concesso».