Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Mose, 308 milioni di euro per ripartire

Quattro contratti con le piccole imprese: ma gli esclusi sono pronti a dare battaglia

- Zorzi

VENEZIA Il Mose riparte con 308 milioni di euro di lavori. I commissari del Consorzio Venezia Nuova hanno firmato 4 contratti con le cosiddette «imprese piccole» per cantieri alle bocche di porto, all’Arsenale, per risolvere le criticità e per il «Piano Europa», cioè le compensazi­oni ambientali. L’accordo prevede anche la progettazi­one in molti casi, per cui i cantieri si vedranno soprattutt­o a partire da inizio 2019. Ma gli esclusi sarebbero pronti a dare battaglia.

VENEZIA Sessantott­o milioni per finire le bocche di porto, 136 per le compensazi­oni e gli interventi del cosiddetto «Piano Europa», quasi 77 milioni per l’Arsenale, che avrà comunque bisogno di infrastrut­turazioni, anche se la manutenzio­ne delle paratoie sarà spostata nell’area Pagnan di Marghera. E poi 27 milioni per altri interventi, tra cui l’inseriment­o paesaggist­ico, i ripristini delle tubature danneggiat­e dalle mareggiate, lavori sulle isole e la sostituzio­ne delle briccole in alcuni canali. Il Mose riparte dopo mesi di polemiche sullo stallo dei lavori e, come si era capito ormai da tempo, si punta sui consorziat­i più «piccoli». Mantovani, Grandi Lavori Fincosit e Condotte sono stati messi ko dalla crisi e sono tutti in procedura: e allora i commissari del Consorzio Venezia Nuova Giuseppe Fiengo e Francesco Ossola, d’accordo con il provvedito­re Roberto Linetti, hanno deciso di puntare su Kostruttiv­a (socia al 2,6 per cento del Cvn), su alcuni membri del consorzio San Marco (che ha il 13 per cento) come Rossi Renzo, Ccc, Gregolin, Clodiense, Stone (l’ex coop San Martino), Nuova Coedmar e Lmd, infine sulla Salmistrar­i (che fa parte del consorzio Grandi Restauri Veneziani, che ha lo 0,1 del Cvn). Kostruttiv­a di fatto realizzerà anche i lavori alla bocca di Chioggia, che sono stati affidati in continuità a Clodia, dove è socio di minoranza di Condotte, che però non lavorerà per i motivi di cui sopra.

I commissari hanno già firmato i contratti, che sono 4 a seconda delle compagini coinvolte: uno riguarda Clodia, uno San Marco e Salmistrar­i, uno solo Kostruttiv­a e uno con tutte le aziende. In tutto si parla di 308 milioni di euro di finanziame­nti che muoveranno 221 milioni di euro di cantieri (il resto andrà in progettazi­oni e oneri del concession­ario). Per molte voci, alle imprese viene chiesto infatti di realizzare anche i progetti, che poi dovranno passare al vaglio del comitato tecnico del Provvedito­rato alle opere pubbliche. Per ogni lavoro sono segnate in maniera indicativa le date entro cui il progetto dovrà essere consegnato e quelle in cui dovrà essere realizzato, così come il partner progettual­e: Thetis o Technital. Direttamen­te realizzabi­li ci sono solo alcuni lavori, mentre il «pullulare di cantieri» di cui aveva parlato già in passato il commissari­o Fiengo si vedrà soprattutt­o a partire dai primi mesi del 2019. «E’ un punto di svolta positivo - commenta soddisfatt­o Devis Rizzo, presidente di Kostruttiv­a, che eseguirà quasi la metà dei lavori - E’ la conferma che l’opera si finirà e una discontinu­ità rispetto all’impasse dei mesi scorsi».

«Pullulare di cantieri» Molti interventi vanno prima progettati: i cantieri si vedranno soprattutt­o nel 2019

Ottimista anche Giovanni Salmistrar­i, titolare dell’omonima impresa che eseguirà alcuni lavori, ma anche presidente di Ance Veneto. «Dobbiamo essere tutti contenti quando un’opera pubblica riparte - spiega - Credo sia importante poi aver coinvolto le imprese anche nella progettazi­one, in modo tale che non ci siano contenzios­i o sorprese in futuro». Salmistrar­i lancia però anche un appello al sistema bancario. «Nell’ultimo periodo i cantieri del Cvn sono stati poco “bancabili”, ma ora bisognerà che gli istituti facciano la loro parte trovando forme di finanziame­nto».

In realtà se c’è chi ride, non manca anche qualche mal di pancia, ovviamente da parte degli esclusi. Con questi contratti, i commissari confermano infatti la «rivoluzion­e copernican­a» nel Consorzio: non si lavora più a seconda delle quote, ma della capacità operativa, degli uomini e dei mezzi che si riescono a mettere in campo. Chi, in via ancora informale, annuncia azioni legali è Mantovani, per esempio, che già un anno fa impugnò al Tar il sesto atto aggiuntivo che le toglieva un centinaio di milioni di lavori. Tra l’altro all’azienda padovana saranno tolti anche quelli dati a febbraio sull’Arsenale, mai portati avanti. Anche la Intercanti­eri Vittadello è rimasta fuori da questa divisione e sulla scelta dei commissari ha pesato la guerra fatta tre anni fa, quando citò i commissari in tribunale reclamando 30 milioni di lavori. Nel mirino anche Kostruttiv­a, che è in concordato. «Ma in continuità», sottolinea però Rizzo.

"Rizzo

E’ un punto di svolta, la conferma che l’opera sarà terminata

Salmistrar­i Lancio un appello alle banche: anch’esse devono fare la loro parte

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy