Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Vende maglie dei campioni per sostenere bimbi disabili
CORTELLAZZO (VENEZIA) Del Piero, Ronaldo, El Shaarawy, Zanetti, Balotelli, Rivera, Baggio, Vidal. Nessuno di loro sospettava che a forza di firmare magliette avrebbe aiutato la riabilitazione di due bimbi disabili jesolani. E per tutto il 2018. Nemmeno lui, il fan che se le è fatte firmare, ci pensava minimamente. Tanto più che fino a una manciata di giorni fa quei cimeli erano oggetto della sua inviolabile collezione. Magliette che ricordavano a Jacopo Barbaro quando il primo a indossarle era proprio lui, ex campione veneziano fermato presto dalla Sla. Tutto comincia quando i due piccoli di Cortellazzo, frazione del litorale veneziano, rimangono senza trasporto per l’ospedale. Dieci anni, sedia a rotelle e tanta voglia di farcela da soli. Per tre volte la settimana, nel doposcuola, devono recarsi al reparto di Jesolo dedicato alla riabilitazione. Ma la mamma lavora e fino all’anno scorso del tragitto scuola - ospedale e ospedale - casa si occupava il Comune di Jesolo, delegato dall’Usl. Quest’anno niente servizio. E la madre si rivolge subito allo Uildm di Cavallino Treporti per venirne a capo. «Io mi sono attivato con i servizi sociali, con l’assessore, con il Comune, chiedendo il motivo del disservizio, ma non mi ha ancora risposto nessuno» dice il responsabile Gianfranco Bastianello. Così, quando a settembre comincia la scuola, del trasporto dei due bimbi si fa carico l’associazione benefica che lotta contro la distrofia muscolare. Ma le risorse cominciano presto a scarseggiare, i 70 chilometri da Cavallino all’abitazione dei ragazzi e viceversa impiegano i mezzi per molta strada e molto tempo e i volontari non sanno più dove sbattere la testa. «Ho chiesto al Comune un piccolo rimborso spese per continuare a svolgere noi questo servizio, ma niente, nemmeno quello». Fortuna vuole che proprio in quel momento, pochi giorni fa, il «collezionista di magliette firmate» decida improvvisamente di venderle ai suoi amici per donare tutto ciò che raccoglie alla Uildm di Cavallino Treporti. Tante di quelle t-shirt a strisce autografate con dedica le aveva ricevute direttamente dai super campioni che erano andati a trovarlo a casa, durante la sua malattia. C’è da immaginarsi la fatica che ha fatto nel lasciarle andare. Ma a sapere che prima di venderle tutte ha già raccolto a sufficienza per garantire ai due piccoli jesolani la riabilitazione per il resto dell’anno, ripaga di ogni collezione persa.