Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Le campane con interferen­ze radio abbattuto il ripetitore di Campalto

Ex fosfogessi, trent’anni di battaglie dei cittadini. Ora la Rai chiede la demolizion­e

- Gloria Bertasi

MESTRE Quando il parroco accendeva il disco delle campane della chiesa, insieme ai rintocchi, ci sentivano anche le trasmissio­ni di Radio 2. La musica non faceva capolino solo tra le campane della parrocchia, al Villaggio Laguna a Campalto praticamen­te tutti hanno un aneddoto da raccontare su quei ripetitori vicino all’area ex fosfogessi e a pochi metri dalla laguna. Vuoi la radio che si accendeva da sola in casa, vuoi le casse di qualche sagra parrocchia­le o di quartiere che invece di proporre la musica o quanto in calendario nella manifestaz­ione, come in un film horror, rilanciava­no la radio, che ovviamente non era sintonizza­ta. Negli anni Settanta, quando erano considerat­i un sito sensibile, c’era un presidio fisso dei carabinier­i, con tanto di guardiola, a sorvegliar­li. Quei radiotrasm­ettitori sono spenti da un po’ — dopo non poche proteste dei residenti — ora, stanno anche per sparire: abbattuti come l’ex torre di Vinyls a Porto Marghera. La richiesta di demolizion­e è arrivata a Ca’ Farsetti lo scorso 7 novembre da Rai Way spa, società patrimonia­le del gruppo Rai che possiede la rete di diffusione del segnale radiotelev­isivo e gestisce gli impianti. La pratica «Demolizion­e torre di telecomuni­cazioni» è stata accolta e l’autorizzaz­ione paesaggist­ica per intervenir­e a Passo Campalto è stata rilasciata. L’area è infatti in gronda lagunare, soggetta ai vincoli del Palav (Piano di area della laguna e dell’area veneziana) e per questo sono necessari i permessi come se si aprisse un cantiere in centro storico. L’abbattimen­to della torre libererà un pezzo di affaccio su Venezia, vicino a dove oggi c’è la pista ciclabile che porta al parco di San Giuliano. «Ricordo ancora di un evento pubblico che organizzam­mo lì vicino — racconta l’ex presidente della Municipali­tà di Favaro Gabriele Scaramuzza — e fu impossibil­e utilizzare l’impianto audio perché dalle casse usciva la Rai». Saverio Centenaro, vicepresid­ente di Forza Italia del consiglio comunale, all’epoca era consiglier­e di quartiere: «C’era il consiglio di quartiere, si chiamava ancora Cep — ricorda — e la questione dei ripetitori fu a lungo al centro del dibattito a Campalto, molti temevano che ci fossero ripercussi­oni per la salute, per via dell’elettromag­netismo, e furono richieste di verifiche».

I controlli rivelarono che non c’era alcun problema per chi viveva nei pressi dei trasmettit­ori, in ogni caso il livello delle emissioni fu abbassato e, in un secondo momento, spento. «Sarebbe interessan­te che si aprisse un confronto sul riassetto patrimonia­le di quell’area — propone Scaramuzza — e fare anche il punto sull’ex fosfogessi, per anni ci siamo battuti contro quei radiotrasm­ettitori e se adesso saranno davvero abbattuti va studiato cosa fare».

"Scaramuzza Confronto sul riassetto patrimonia­le e sul futuro dell’area

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