Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Polizia a scuola i ragazzi lasciano la droga in autobus
Blitz a Jesolo. Donazzan: manca consapevolezza
JESOLO Per loro era una mattina come tutte le altre. Si sono svegliati presto e sono andati a prendere l’autobus per andare a scuola. All’arrivo, però, da lontano hanno notato che solo uno dei quattro cancelli era aperto e che ad aspettarli c’era la polizia con i cani. Presi dal panico, alcuni studenti si sono liberati della droga che avevano portato con loro abbandonandola nel bus. Così, al momento del controllo, sono risultati tutti «puliti», ma nel pullman c’era quasi un etto e mezzo di marijuana. Il blitz, che rientra nell’ambito dell’operazione «Scuole sicure», è scattato ieri mattina e questa volta a finire nel mirino della polizia e dei vigili urbani è stato l’istituto alberghiero Elena Cornaro di Jesolo. Non era il primo controllo già nelle scorse settimane le forze dell’ordine avevano compiuto un blitz nell’istituto. «Loro fanno la loro parte con impegno, ma ciò che viene a mancare è ormai la consapevolezza tra i giovani che le droghe, tutte quante, fanno male», commenta l’assessore regionale all’istruzione Elena Donazzan. Il blitz di ieri era stato concordato con la dirigenza scolastica e, infatti, intorno alle sette e mezza ad attendere gli studenti in arrivo con gli autobus provenienti da San Donà, Portogruaro e Favaro Veneto oltre agli agenti c’erano anche alcuni docenti. I cani antidroga, saliti a bordo delle corriere ormai vuote, hanno fiutato 145 grammi di marijuana e 0,4 di hashish, tutti gettati dai ragazzi, poi identificati. Negli ultimi mesi sono stati moltissimi i controlli nelle scuole da parte delle forze dell’ordine che, in un caso, a Portogruaro avevano scoperto anche una docente far uso di hashish, sequestrandogliene una piccola quantità in casa. «I ragazzi, e con loro gli adulti – riflette l’assessore Donazzan sono coinvolti in un consumismo disinvolto che riconduce l’assunzione di sostanze a condizioni di normalità. Anche l’ultima relazione annuale al Parlamento sul consumo di stupefacenti in Italia conferma che oltre la metà degli studenti non considera dannoso l’uso regolare di sostanze psicoattive, tantomeno l’uso occasionale». La droga, conclude Donazzan, «non è mai leggera, nemmeno quella venduta legalmente come light. C’è un grande lavoro educativo da riprendere, a scuola come in famiglia ma, prima, tutti dovrebbero essere condotti per mano a interrogarsi sul perché sentono il bisogno di provare e consumare il fumo che sballa».