Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Veneto Banca, sull’insolvenza è già confronto a distanza con Bpvi

La corte d’appello concede a Consoli la perizia sui conti

- Milvana Citter

TREVISO Veneto Banca, sull’insolvenza si annuncia, in rapporto a Bpvi, una battaglia a distanza sui numeri. Sarà Lorenzo Caprio, docente dell’Università Cattolica di Milano, se accetterà l’incarico nell’udienza fissata il 18 dicembre in Corte d’Appello a Venezia, ad accertare se Veneto Banca, al momento della messa in liquidazio­ne, il 25 giugno 2017, era insolvente come ha affermato con la sentenza di primo grado il tribunale fallimenta­re di Treviso. O se non lo era, come sostengono i legali dell’ex direttore generale, Vincenzo Consoli, che nel reclamo alla sentenza presentato in Corte d’appello civile a Venezia ha sostenuto che gli 1,6 miliardi di patrimonio netto erano sufficient­i, anche in un’ottica liquidator­ia, a far fronte ai creditori.

A oltre venti giorni dall’udienza, quando ormai tutti, dalla procura generale alla procura di Treviso, si aspettavan­o una sentenza nel merito, i giudici veneziani hanno invece disposto la perizia, accogliend­o la richiesta della difesa di Consoli, l’avvocato Sirio D’Amanzo (dello studio Giliberti e Triscornia di Milano), ritenendo «opportuno dare ingresso a una consulenza».

Un quesito che salva l’impianto della sentenza di Treviso (e cioé che di insolvenza si debba discutere di una banca non più in bonis, ma in ottica liquidator­ia). Ma il collegio ha ritenuto di guardar bene dentro ai numeri, con una perizia; e a Caprio sarà affidato il compito di rifare i conti e di «Determinar­e l’ammontare delle passività e dell’attivo dell’ex Popolare, alla data del 25 giugno 2017».

Decisione che ha creato non poco sconcerto in procura a Treviso, dove alla decisione sull’insolvenza è legato il destino dell’inchiesta per bancarotta sul crac dell’ex popolare: «Sinceramen­te, non me l’aspettavo, visto il tempo che si sono presi i giudici. Certo auspico che la perizia, sulla falsariga di quella per Bpvi a Vicenza, confermi quanto accertato dai giudici in primo grado. Certo i tempi si allungano, ma in fondo per me cambia poco. Perché l’indagine per bancarotta non si ferma. L’importante la conferma l’insolvenza».

La decisione della corte d’appello segna un punto a favore di Consoli. I suoi legali, nell’ultima udienza, hanno spinto sulla soluzione, anche di fronte alla necessità, autorizzat­i da Consoli con una telefonata durante una sospension­e, di dover pagare da soli le spese (di alcune decine di migliaia di euro), visto che procura generale e ultimo cda della banca si erano rimessi ai giudici. Il tribunale di Treviso aveva concluso che Veneto Banca fosse insolvente con un passivo di 538,6 milioni. Ma la difesa di Consoli, nel reclamo, ha contestato la conclusion­e, perché il contributo che lo Stato ha versato a Intesa per accollarsi la parte buona di Veneto Banca è un debito che riguarda già la fase successiva della liquidazio­ne.

E già si pone ovviamente il confronto con Bpvi. Dove il consulente del tribunale, Bruno Inzitari, ha concluso che il 25 giugno la banca era insolvente per 3,7 miliardi e che il sostegno di Stato va conteggiat­o; ma ha concluso che insolvenza c’era comunque per 1,2 miliardi, anche senza computarla. In Veneto Banca il punto di partenza fa invece differenza. E molto dipenderà dalla linea che sceglierà il perito. E un esito, Al 25 giugno, diverso tra le due banche sarebbe clamoroso.

 ??  ?? Ex direttore Vincenzo Consoli
Ex direttore Vincenzo Consoli

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy