Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Bcc Roma si allarga: «Pronti a comprare titoli Iccrea a Trento»
PADOVA ( f.n.) Le azioni Iccrea in mano a Cassa Centrale? «Se ce lo chiedono possiamo comprare». Francesco Liberati, presidente di Bcc Roma, la più grande d’Italia, risponde chiaro su uno dei nodi di rilievo nella riforma del credito cooperativo con la costituzione contrapposta dei due gruppi a cavallo di fine anno: il riportare a casa il 22% di capitale del gruppo in mano agli avversari di Trento. «Sono favorevole a soluzioni di sistema - aggiunge Liberati -. Abbiamo il 5% di Iccrea, il massimo. Ma il limite sarà elevato al 10% e potremo valutare la possibilità. Non vogliamo opzioni ostili, lo faremo se ce lo chiedono». Opzione che aumenterebbe il peso di Roma in Iccrea. Così come molto si discute del rinvio a gennaio dell’assemblea per l’ingresso in Iccrea. Segnale diplomatico mandato dalla numero uno, magari verso il non saldissimo presidente Giulio Magagni? «L’unica ragione è che non potevamo pensare di convocare 37 mila soci sotto Natale - sostiene ancora il presidente -. Iccrea sarà in assemblea il 10 gennaio, noi il 13; senza conseguenze pratiche sulla costituzione del gruppo. Sarà al massimo una suggestiva curiosità».
Si vedrà. Per intanto la prima Bcc d’Italia aumenta il proprio ruolo in Veneto, a tre anni dall’acquisizione dei 28 sportelli dell’Alta Padovana di Campodarsego, la più grande del Veneto, messa in liquidazione. Ieri il nuovo passo, con l’ufficializzazione dell’acquisizione di 10 sportelli, già transitati anche informaticamente lo scorso fine settimana, con 54 dipendenti a cavallo tra Padova (Arquà, Ospedaletto, Borgo Veneto, Montagnana, Casale di Scodosia, Merlara e Urbana),Vicenza (Lonigo) e Verona (San Bonifacio e Albaredo d’Adige) che furono delle ex Euganea e Crediveneto, anch’esse liquidate. Porteranno in dote 15 mila clienti con 430 milioni di raccolta e 140 di impieghi. «Con un impegno già di 900 persone di diventare nostri soci», aggiunge Liberati. Le 38 agenzie venete di Bcc Roma raccolgono 2,1 miliardi e impiegano 900 milioni, con nuovi finanziamenti nel 2018 per 113 milioni.