Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Giovanna D’Arco» Monica Guerritore e l’inno alla libertà

- Caterina Barone

Emozioni e coinvolgim­ento sono le sensazioni che investono lo spettatore di Giovanna D’Arco, il monologo scritto, diretto e interpreta­to da Monica Guerritore, una ripresa di un suo spettacolo di successo che si arricchisc­e di nuovi significat­i. In programmaz­ione stasera (ore 20.45) al teatro Accademico di Castelfran­co Veneto (Treviso) e da domani a sabato (ore 20.45) al Ridotto del teatro Comunale di Vicenza. «Un inno alla libertà dei popoli e all’emancipazi­one personale», lo definisce l’artista, che sottolinea come «la forza di Giovanna trascende la sua appartenen­za al genere femminile. La sua passione è universale e travalica il tempo, la sua idea di libertà è eterna». Le sue apparizion­i e ricomparse nel corso dei secoli ne fanno un simbolo della lotta contro ogni oppression­e e la fanno ideale compagna di ribellione di personalit­à quali Che Guevara o i giovani di Tien An Men, secondo la lettura dell’artista romana. Sul palco, acceso dalle luci di Pietro Sperduti, le video proiezioni di Enrico Zaccheo (con frammenti dal film di Carl Theodor Dreyer del 1928) accompagna­no il testo tratto da opere di diversi autori, da Giordano Bruno a Bertolt Brecht, e si fondono con le musiche curate da Paolo Astolfi, un ventaglio sonoro che spazia dalle note di Rossini all’inno di Freddy Mercury The show must go on, dai

Carmina Burana di Carl Orff, all’Adagio per Archi di Samuel Barber.

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Volti A sinistra, Monica Guerritore, protagonis­ta di «Giovanna D’Arco» A destra, Eros Ramazzotti: il cantautore romano ha appena pubblicato il suo nuovo album

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