Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Giovanna D’Arco» Monica Guerritore e l’inno alla libertà
Emozioni e coinvolgimento sono le sensazioni che investono lo spettatore di Giovanna D’Arco, il monologo scritto, diretto e interpretato da Monica Guerritore, una ripresa di un suo spettacolo di successo che si arricchisce di nuovi significati. In programmazione stasera (ore 20.45) al teatro Accademico di Castelfranco Veneto (Treviso) e da domani a sabato (ore 20.45) al Ridotto del teatro Comunale di Vicenza. «Un inno alla libertà dei popoli e all’emancipazione personale», lo definisce l’artista, che sottolinea come «la forza di Giovanna trascende la sua appartenenza al genere femminile. La sua passione è universale e travalica il tempo, la sua idea di libertà è eterna». Le sue apparizioni e ricomparse nel corso dei secoli ne fanno un simbolo della lotta contro ogni oppressione e la fanno ideale compagna di ribellione di personalità quali Che Guevara o i giovani di Tien An Men, secondo la lettura dell’artista romana. Sul palco, acceso dalle luci di Pietro Sperduti, le video proiezioni di Enrico Zaccheo (con frammenti dal film di Carl Theodor Dreyer del 1928) accompagnano il testo tratto da opere di diversi autori, da Giordano Bruno a Bertolt Brecht, e si fondono con le musiche curate da Paolo Astolfi, un ventaglio sonoro che spazia dalle note di Rossini all’inno di Freddy Mercury The show must go on, dai
Carmina Burana di Carl Orff, all’Adagio per Archi di Samuel Barber.