Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Erostrato, il pm contro gli Aquini «Padre e figlio vanno processati»

Erostrato, la procura chiede il processo per padre e figlio

- di Davide Piol

BELLUNO La procura di Belluno chiede il rinvio a giudizio per i due sospettati di essere Erostrato.

BELLUNO Richiesta di rinvio a giudizio per i due indagati del «caso Erostrato».

Dopo quasi duemila anni la storia sembra ripetersi. Erostrato è un nome che gli antichi cercarono di affogare in un denso strato di oblio. A loro ricordava quel pastore greco in cerca di fama che incendiò e distrusse il tempio di Artemide, una delle sette meraviglie del mondo antico, e che fu poi condannato a morte e alla non menzione eterna. Quel nome maledetto dagli antichi riaffiorò un anno e mezzo fa a Cesiomaggi­ore, un piccolo comune nascosto tra le valli bellunesi, dove cominciaro­no a verificars­i fatti strani: scritte antisemite sui muri

Il mistero

Incendi, minacce, scritte xenofobe, fino al sacchetto di caramelle farcite di spilli. Tutto rivendicat­o da lettere firmate col nome del pastore greco

delle chiese, incendi, false lettere all’antrace inviate al sindaco Carlo Zanella e l’ultimo episodio datato 22 gennaio 2018: un sacchetto di caramelle gommose infilzate con gli spilli lasciato nel cortile dell’asilo di Cergnai (Santa Giustina).

Nelle lettere di rivendicaz­ione, gli episodi portavano tutti la stessa firma: Erostrato. Per la procura di Belluno i colpevoli sarebbero Nemesio e Samuele Aquini, padre e figlio di origini veneziane ma residenti in centro a Cesiomaggi­ore, per i quali ora è stato chiesto il rinvio a giudizio. Colpevoli o meno un fatto è certo: da quando sono partite le indagini nei loro confronti, nel febbraio scorso, Erostrato ha smesso di colpire. Sono seguiti interrogat­ori, perquisizi­oni a casa Aquini, perizie sui loro computer e sui loro scritti e invio di materiale al Ris di Parma, alla ricerca di una traccia di Dna lasciata per sbaglio da Erostrato sulle numerose lettere inviate. Il pm Simone Marcon ha stilato infine un capo d’imputazion­e pesante come un macigno e contenente 14 accuse. Solo per citarne alcune: deturpamen­to, imbrattame­nto, incendio, minaccia, procurato allarme, propaganda e istigazion­e a delinquere per motivi di discrimina­zione razziale, etnica e religiosa, tentate lesioni personali gravi, tentata estorsione. Ciò che emerge dagli episodi imputati a Erostrato è una sensazione di odio, rabbia e ignoranza. Nelle scritte sui muri del cimitero e delle chiese di Cesio sono stati trovati insulti agli ebrei, ai neri, a Papa Bergoglio definito «amico dei barbari», a Cristo, numerose svastiche e inneggiame­nti a Hitler. Erostrato non risparmiò nessuno, nemmeno il sindaco di Cesiomaggi­ore che arrivò a minacciare: «Carlo Zanella traditore, morirai bruciato tu e famiglia», «Vattene o ucciderò te e tua figlia» e «Pagherai attraverso la tua discendenz­a con la morte della piccola (all’epoca la figlia aveva 13 mesi, ndr). Allontana gli escrementi d’Africa». Dopo le scritte cominciaro­no gli incendi alle baracche e l’invio di lettere farnetican­ti alla polizia locale di Cesio e alla redazione del Corriere delle Alpi contenenti una polvere bianca che fece scattare la procedura d’emergenza anti-antrace. Un’escalation di azioni che culminò con il sacchetto di caramelle e spilli, di cui alcuni non visibili, lasciato all’asilo di Cergnai con il rischio che i bambini lo prendesser­o in mano. Accanto, una lettera in cui Erostrato chiedeva una statua, altrimenti «mi concentrer­ò sui bambini con bibite e dolciumi conditi con spilli, sapone, chiodi e puntine, pupazzi con lamette. (…) Non mi sento braccato. Dovete avere paura per i vostri figli».

Gli avvocati degli Aquini, Luciano Perco e Stefano Zallot, hanno dichiarato di non aver ricevuto alcune notifica in merito al procedimen­to. «Dal nostro punto di vista – ha spiegato Zallot – siamo nell’ambito di un processo indiziario, non ci sono prove concrete. Il materiale è tanto e non potrà che essere esaminato attentamen­te a dibattimen­to».

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Le caramelle I dolci farciti di spilli lasciati da Erostrato in un asilo

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