Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Devastano un bus per noia. In rete il video
Scorzè, identificati otto «vandali» fra i 13 e i 16 anni. Bravata ripresa con il telefono
SCORZÈ (VENEZIA) A inizio novembre otto ragazzini, un tredicenne e sette tra i 15 e i 16 anni, hanno deciso di raccogliere pietre e bastoni per vandalizzare un autobus di Actv parcheggiato poco distante dal loro abituale luogo di ritrovo. A turno hanno rotto finestrini, arredi e specchietti e hanno ripreso la bravata con gli smartphone, postando, poi, tutti i video sui social network. Proprio da questi filmati sono stati traditi. I carabinieri li hanno così identificati.
SCORZÉ (VENEZIA) La serata è cominciata quando si sono trovati, come fanno spesso, in un parcheggio vicino a casa. Quattro chiacchiere tra amici, risate, le ultime novità da raccontarsi. Le cose di sempre che, quel giorno, li hanno evidentemente annoiati. Spostarsi, per loro, è impossibile visto che non hanno la patente e forse l’idea di stare tutta la sera a chiacchierare non li ha entusiasmati. Avevano voglia di fare qualcosa di diverso. Così otto ragazzini, un tredicenne e sette tra i 15 e i 16 anni, hanno ben pensato di raccogliere pietre e bastoni di distruggere un autobus di Actv parcheggiato poco distante.
A turno hanno rotto finestrini, arredi e specchietti e hanno ripreso la bravata con gli smartphone, postando, poi, tutti i video sui social network. Proprio da questi filmati sono stati traditi. I carabinieri, quando hanno trovato i video, hanno avuto le conferme che cercavano e li hanno identificati. I baby vandali, messi alle strette, non hanno potuto che confessare: le prove erano evidenti.
I fatti risalgono al 4 novembre. Ad accorgersi dei danni, il mattino successivo, è stato l’autista della linea extraurbana da e per Scorzè, gestito da una ditta subappaltatrice. L’uomo, quando ha raggiunto il bus per cominciare il turno della domenica mattina, ha trovato vetri e porte sfondate, arredi rotti e specchietti divelti. Non c’era spazio per dubbi: qualcuno la sera prima si era «divertito» a fare a pezzi il veicolo. Nelle vicinanze, però, non c’era già più nessuno. I ragazzini, tutti incensurati e provenienti da famiglie rispettabili della zona, già da ore si erano allontanati. L’autista ha chiamato i carabinieri di Scorzè.
I militari hanno raccolto tracce e altri elementi utili sull’autobus, parcheggiato in via Soranzo: dopo settimane di indagini, sono riusciti a dare volti e nomi a tutti i vandali. I ragazzi, pensando di fare una bravata, avevano pubblicato sui social i video della loro impresa: visionati i filmati, i carabinieri non hanno più avuto dubbi. Tutti i baby vandali sono stati convocati in caserma assieme alle famiglie: lì, di fronte all’evidenza, hanno ammesso ciò che avevano fatto, raccontando di aver raccolto pietre e bastoni trovati in giro e di averli utilizzati per distruggere il veicolo. Lo hanno fatto per noia, probabilmente, pensando così di far decollare la serata. Sette di loro sono stati denunciati per danneggiamento mentre il più piccolo, che ha 13 anni, non essendo imputabile è stato comunque segnalato alla procura dei minori. Le famiglie, incredule di fronte a quanto scoperto, hanno poi incontrato i rappresentanti dell’azienda di trasporti e raggiunto un accordo per ripagare i danni, che ammontano a circa tremila euro.
Altra provincia, Treviso, altro caso di noia adolescenziale che diventa vandalismo. Per due volte, a fine ottobre, un gruppo di ragazzini tra i 13 e i 17 anni, ha superato i cancelli dell’area ex Chiari e Forti, complesso industriale in disuso a Silea, e appiccato incendi. La bravata è costata al gruppo la denuncia da parte dei carabinieri per incendio doloso e invasione di terreni privati. La noia dei ragazzini si è sfogata contro il «piccolo Stucky» il 26 ottobre scorso. Decisiva, per incastrarli, lo scatto al cellulare di un passante, che aveva dato l’allarme per le fiamme. Secondo raid il 30 ottobre, nuova fuga e allarme dei residenti. Ora la denuncia.