Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Le serie tv rilette da Giacon, cartoon e surrealismo
La graphic novel del fumettista padovano è dedicata alle serie, da Hitchock al «Trono di Spade» Uno stile dissacratorio e surreale
«Le serie televisive e i suoi personaggi di narrativa seriale, sono la nostra famiglia allargata. Anzi sono qualcosa di più: di loro sappiamo tutto. Conosciamo vita, passioni e segreti di Walter White di Breaking bad o di Tyrion Lannister del Trono di Spade e, invece, del vicino di casa o del parente prossimo, sappiamo ben poco… e magari neppure ci interessa andare oltre». Massimo Giacon, fumettista, artista e designer di Padova, ama le serie televisive e lo ha dimostrato con Ed è subito serial (Panini Comics, 2018), volume uscito in anteprima a Lucca Comics che, questa sera alle 19, sarà al centro dell’incontro tra l’autore e lo scrittore Tiziano Scarpa (assieme hanno realizzato nel 2014 Il mondo così com’è), organizzato alla libreria Zabarella di Padova. «Non è un libro di recensioni, ma una graphic novel sulle serie televisive – precisa Giacon - dentro infatti c’è l’evoluzione dei serial che, oltre che per l’aspetto storico, visivo e narrativo, sono un documento importante anche per quanto riguarda l’estetica e il costume». Nel volume Giacon sintetizza in una sola illustrazione a fumetti l’essenza di cento serial, dagli anni Cinquanta ad oggi, che, come dice lo strillo in copertina anticipando una naturale domanda, l’autore ha visto «proprio tutte». «Ho scelto solo serie di cui ho visto ogni puntata, non quelle che ho abbandonato – precisa l’autore - sono serie che ho visto fin da piccolo, che sono state molto importanti per il mio immaginario artistico. Ogni tanto compaio anche come personaggio perché fanno parte di momenti particolari della mia vita». Per la narrazione la scelta è quella cronologica. Si inizia da serie
seminali come Alfred Hitchcock presenta (1955) e Ai confini della realtà (1958) che hanno inventato un format efficace: «quello di un presentatore che unisce diverse puntate autoconclusive; Black mirror oggi utilizza la stessa struttura», sottolinea Giacon. E via via ne compaiono tante conosciutissime come Breaking bad e I Soprano, che l’autore descrive come semplicemente perfette dalla prima all’ultima puntata, e altre meno note \come Mary Tyler Moore, che «ha segnato tantissime prime volte in televisione».
Alcuni racconti grafici - realizzati con il consueto stile dissacratorio e surreale - sono geniali, come quello di Doctor Who, cult inglese che dal 1965 ad oggi conta più di 850 puntate. «Ho utilizzato lo stratagemma di disegnare tutti e 13 i Doctor Who in una sola pagina – ricorda Giacon - è una serie importante perché segue l’evoluzione della fantascienza e quella del design degli ultimi 50 anni». Una serie però non è (quasi) mai un passatempo. «Le serie televisive diventano espansioni della nostra esistenza, ci permettono di vivere più vite contemporaneamente – spiega l’autore - lo diceva Umberto Eco che i lettori hanno vissuto migliaia di anni e che leggere fa raggiungere una piccola eternità. La stessa cosa si adatta alle serie televisive».