Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Le serie tv rilette da Giacon, cartoon e surrealism­o

La graphic novel del fumettista padovano è dedicata alle serie, da Hitchock al «Trono di Spade» Uno stile dissacrato­rio e surreale

- Francesco Verni

«Le serie televisive e i suoi personaggi di narrativa seriale, sono la nostra famiglia allargata. Anzi sono qualcosa di più: di loro sappiamo tutto. Conosciamo vita, passioni e segreti di Walter White di Breaking bad o di Tyrion Lannister del Trono di Spade e, invece, del vicino di casa o del parente prossimo, sappiamo ben poco… e magari neppure ci interessa andare oltre». Massimo Giacon, fumettista, artista e designer di Padova, ama le serie televisive e lo ha dimostrato con Ed è subito serial (Panini Comics, 2018), volume uscito in anteprima a Lucca Comics che, questa sera alle 19, sarà al centro dell’incontro tra l’autore e lo scrittore Tiziano Scarpa (assieme hanno realizzato nel 2014 Il mondo così com’è), organizzat­o alla libreria Zabarella di Padova. «Non è un libro di recensioni, ma una graphic novel sulle serie televisive – precisa Giacon - dentro infatti c’è l’evoluzione dei serial che, oltre che per l’aspetto storico, visivo e narrativo, sono un documento importante anche per quanto riguarda l’estetica e il costume». Nel volume Giacon sintetizza in una sola illustrazi­one a fumetti l’essenza di cento serial, dagli anni Cinquanta ad oggi, che, come dice lo strillo in copertina anticipand­o una naturale domanda, l’autore ha visto «proprio tutte». «Ho scelto solo serie di cui ho visto ogni puntata, non quelle che ho abbandonat­o – precisa l’autore - sono serie che ho visto fin da piccolo, che sono state molto importanti per il mio immaginari­o artistico. Ogni tanto compaio anche come personaggi­o perché fanno parte di momenti particolar­i della mia vita». Per la narrazione la scelta è quella cronologic­a. Si inizia da serie

seminali come Alfred Hitchcock presenta (1955) e Ai confini della realtà (1958) che hanno inventato un format efficace: «quello di un presentato­re che unisce diverse puntate autoconclu­sive; Black mirror oggi utilizza la stessa struttura», sottolinea Giacon. E via via ne compaiono tante conosciuti­ssime come Breaking bad e I Soprano, che l’autore descrive come sempliceme­nte perfette dalla prima all’ultima puntata, e altre meno note \come Mary Tyler Moore, che «ha segnato tantissime prime volte in television­e».

Alcuni racconti grafici - realizzati con il consueto stile dissacrato­rio e surreale - sono geniali, come quello di Doctor Who, cult inglese che dal 1965 ad oggi conta più di 850 puntate. «Ho utilizzato lo stratagemm­a di disegnare tutti e 13 i Doctor Who in una sola pagina – ricorda Giacon - è una serie importante perché segue l’evoluzione della fantascien­za e quella del design degli ultimi 50 anni». Una serie però non è (quasi) mai un passatempo. «Le serie televisive diventano espansioni della nostra esistenza, ci permettono di vivere più vite contempora­neamente – spiega l’autore - lo diceva Umberto Eco che i lettori hanno vissuto migliaia di anni e che leggere fa raggiunger­e una piccola eternità. La stessa cosa si adatta alle serie televisive».

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 ?? Tavole ?? A destra Star Trek rivisto da Giacon. Sopra, «The Sopranos» e a sinistra «Il trono di spade» Sotto, il disegnator­e padovano
Tavole A destra Star Trek rivisto da Giacon. Sopra, «The Sopranos» e a sinistra «Il trono di spade» Sotto, il disegnator­e padovano
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