Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Vicenza, il Museo del Gioiello cambia volt o
Percorsi nella storia del costume: il nuovo allestimento del museo vicentino
Dagli amuleti in legno al topazio francese dell’Ottocento, dalla croce Longobarda all’avveniristica «scultura» da indossare e fino all’anello del gioielliere della principessa Sissi. Il mondo del lusso e si mette in mostra in Basilica palladiana. E non per una mostra temporanea o concentrato nel periodo di una fiera, bensì in un museo, quello dedicato proprio ai preziosi di cui è tappezzata la storia, la società moderna, il futuro immaginato. C’è tutto questo nel nuovo allestimento del museo del Gioiello, lo spazio espositivo nel cuore di Vicenza gestito da Ieg (Italian exhibition group) in collaborazione con il Comune.
Il museo è nato quattro anni fa nei locali della Basilica palladiana e ogni due anni rinnova le sue esposizioni, non solo nei prodotti ma anche nel concept. Ieri l’inaugurazione del nuovo percorso espositivo che conduce attraverso i 400 metri quadri del museo e che racconta tutte le sfaccettature dei preziosi nel tempo e nelle società: nove aree assegnate a nove curatori diversi di livello internazionale - compresa la direttrice del museo Alba Cappellieri - e un risultato che strizza gli occhi ai fasti del passato spingendosi, però, pure a dare forma ai gioielli del futuro. «Il percorso - spiega Cappellieri - è un viaggio attraverso i secoli che permette di scoprire opere d’arte del passato e gioielli contemporanei che intrecciano arte, moda, design e alta gioielleria». Lungo tutto il percorso si possono ammirare 310 oggetti: da amuleti a collane, da orecchini ad anelli, pendagli, bracciali. Per non parlare dei materiali: dal legno alla carta e poi oro, diamanti, metalli. Ciascuno figlio della propria epoca. E così si passa dalla sezione dedicata al gioiello come simbolo alla sala «magia», in cui ornamenti in legno naturale vengono accostati a oggetti di culto come la replica del bracciale della Duchessa di Windsor o quello di Elizabeth Taylor. Si passa poi per le sezioni dedicate al gioiello funzionale, ai preziosi come forma d’arte e come oggetto di moda, dove sono esposti i bijoux creati tra gli anni Venti e gli anni Ottanta e che mettono in mostra pure gioielli realizzati con dischi di vinile o con conchiglie.
Si arriva quindi alle sezioni del design, in cui a farla da padrona sono le creazioni di maestri veneti che usano acciaio, titanio, resine, tecnologie moderne, e ai gioielli «Icona», fra cui spiccano un bracciale con le api napoleoniche e un anello imperiale austroungarico del gioielliere della celebre Sissi, che il re Francesco Giuseppe donava agli studenti meritevoli dell’epoca. «Il museo del gioiello - dichiara il direttore della divisione Jewellery di Ieg, Marco Carniello - è un unicum a livello mondiale». Ingresso dal martedì alla domenica, ticket da 6 euro. Tutte le informazioni: www.museodelgioiello.it.