Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Me manca l’aria», sfilata per l’ambiente in maschera
Polveri sottili, riscaldamento globale, innalzamento del livello del mare, e isole intere di plastica. Il tema ambientale tocca la città da molto vicino ma per l’ambiente non si fa abbastanza. Per denunciarlo sabato mattina un corteo di mascherine bianche dalla riva della Ca’ di Dio all’Arsenale si snoderà per via Garibaldi fino ai Giardini. L’obiettivo è attirare l’attenzione dell’opinione pubblica e sensibilizzare la politica sulla necessità di adottare misure urgenti per contrastare l’inquinamento. La manifestazione si chiama «Me manca l’aria» e a lanciarla sono i venessia.com assieme a Generazione 90, Venice Calls, Legambiente Circolo di Venezia, Garanzia Civica, Masegni & Nizioleti, i Giovani Veneziani, Italia Nostra. L’appuntamento è sabato alle 11 davanti alla Ca’ di Dio. A fine percorso ci saranno interventi a cura di Generazione 90 sul tema plastic free, di Paolo Franceschetti di Legambiente sulla raccolta differenziata, di Andrea Gusso per Garanzia Civica sulla qualità dell’aria, e di Lorenzo Bonometto della Società Veneziana di scienze naturali sul tema acqua alta e condizioni della laguna.
«Due sono le misure necessarie da attuare immediatamente anche se antieconomiche: la riconversione totale del parco mezzi di trasporto in mezzi a propulsione elettrica e l’abbandono dei contenitori di plastica con la reintroduzione del sistema del vuoto a rendere», spiega Matteo Secchi di Venessia.com . I dati che raccontano l’ambiente sono allarmanti spiegano gli organizzatori, a partire dal Pm 10 che sfora di continuo e l’acqua alta. Secondo le proiezioni Ipcc del 2017 nel 2100 Venezia con l’intera gronda sarà sommersa. Sul versante rifiuti dispersi nell’ambiente lo studio di Legambiente che ha riguardato la spazzatura nei canali parla di rii pieni di plastica: bottigliette (37%), frammenti di plastica e polistirolo (23%), parti di imballaggio (18%). «Le recenti amministrazioni non hanno cambiato strada rispetto al passato bisogna intervenire». (e.lor.)