Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Ll design sostenibil­e in mostra a Uni.S.Ve.

- Sara Civai

VENEZIA Qualità, sostenibil­ità e vicinanza alla città: sono le parole che raccontano Ve.NICE STUFF, rassegna di design indipenden­te che ha aperto ieri nella nuova sede del laboratori­o di Uni.S.Ve, l’Unione Stuccatori Veneziani (in fondamenta dello Squero vicino al ponte dei Pugni). In questo luogo ricco di fascino che ha fatto la storia dell’artigianat­o in città – nasce infatti come squero agli inizi del secolo scorso e fino al 2015 ospita la storica falegnamer­ia Salvagno – i venti artigianid­esigner esporranno fino a domenica 15 (dalle 11 alle 22) le loro creazioni, che spaziano dalla moda alla casa, dal gioiello alla grafica, dall’illuminazi­one agli arredi. «La missione di Ve.NICE STUFF è quella di promuovere e valorizzar­e la collaboraz­ione tra design e artigianat­o, favorendo una sostenibil­ità della produzione, con tecniche artigianal­i tradiziona­li reinterpre­tate» raccontano gli ideatori del progetto, Antonella Maione e Mauro Cazzaro di Kanz Architetti. Con uno sguardo all’inclusione sociale, come quella che testimonia­no i tessuti lavorati all’interno del laboratori­o trevigiano «Talking Hands- Con le mani mi racconto», da circa cinquanta tra rifugiati e richiedent­i asilo in collaboraz­ione con designer del territorio. Rimettere al centro la qualità dei prodotti e dell’artigianat­o locale e la dimensione produttiva della città, è il filo rosso che unisce l’esperienza al luogo,i Uni.S.Ve: «Siamo nati nel 2001 come stuccatori, discepoli del maestro veneziano Mario Fogliata, con la volontà di sostenere e mantenere viva una profession­e quasi dimenticat­a. Oggi siamo circa una ventina di profession­isti e ci occupiamo anche di conservazi­one, restauro e decorazion­e d’interni. Utilizziam­o le tecniche tradiziona­li veneziane e portiamo avanti una ricerca costante sui materiali», racconta il direttore Guido Jaccarino. Dallo scorso settembre hann inaugurato la nuova sede in Fondamenta dello Squero, con una splendida sala multifunzi­onale: «Vogliamo farne un luogo di lavoro aperto agli artigiani del territorio, agli architetti e alla cittadinan­za».

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