Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Sissy, ritrovati i file nel computer E il giallo arriva in Parlamento

L’esperta: sulla pistola non sarà facile ricavare il Dna. I periti al lavoro sul pc

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VENEZIA Pareva quasi formattato, con poche foto vecchie dei tempi dell’Esercito e una timeline che finiva anni fa. Ora invece il pc di Maria Teresa Trovato Mazza, per tutti Sissy, «risputa» fuori ben 91 gigabyte di dati. Per scoprire che cosa ci sia dentro bisognerà aspettare qualche settimana, visto che il pm Elisabetta Spigarelli ha dato tempo fino ai primi di marzo al consulente tecnico Nicola Chemello, affiancato da quello della famiglia Angelo La Marca. Quest’ultimo ieri, sul sito Fanpage, ha rivelato appunto il primo step dell’analisi del computer di Sissy, l’agente penitenzia­ria trovata l’1 novembre 2016 in una pozza di sangue dentro un ascensore dell’Ospedale Civile di Venezia con un colpo di pistola in testa e morta lo scorso 13 gennaio. Com’è noto, la procura aveva indagato per istigazion­e al suicidio, chiedendo l’archiviazi­one, ma il gip Barbara Lancieri – letta l’opposizion­e della famiglia, che non crede al suicidio – ha disposto nuovi accertamen­ti, tra cui appunto Sissy Trovato Mazza aveva sempre il sorriso: per questo la famiglia non crede al suicidio quello sul pc.

«Al momento siamo già in grado dire che dal computer non sono stati sostituiti pezzi di macchina, come hard disk o viti - ha detto La Marca a Fanpage - tuttavia è ancora presto per accertare se, come sospetta la famiglia, siano stati cancellati dati importanti per ricostruir­e quanto accaduto». La quantità di dati all’interno sarebbe compatibil­e con l’idea della famiglia: Sissy usava molto il computer, dove aveva foto e documenti vari, soprattutt­o ora che era tornata a studiare. Parallelam­ente all’analisi del pc prosegue anche la ricerca di Dna sulla pistola di ordinanza di Sissy, da cui è partito il colpo. Era già emerso che sull’arma non c’erano impronte digitali, un aspetto che la famiglia ha sempre ritenuto sospetto, ma che sarebbe spiegabile con la zigrinatur­a. Ora però si cerca un profilo genetico, suo o di terzi, anche se ieri la consulente della famiglia, la dottoressa Anna Barbaro, ci ha tenuto a precisare che non è ancora chiaro se potrà essere trovato. «Il reagente usato per rilevare le impronte ha compromess­o le tracce biologiche», spiega Barbaro.

Il caso Sissy sbarcherà inoltre in Parlamento. Già la sua morte aveva smosso la politica con la solidariet­à del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede alla famiglia e l’annuncio del sottosegre­tario Vittorio Ferraresi dell’apertura di un’inchiesta sul carcere della Giudecca, dove l’agente lavorava e dove avrebbe scoperto «cose gravi» sulle sue colleghe, dalla droga alle relazioni con le detenute. Il deputato calabrese Francesco Cannizzaro (FI) ha presentato un’interpella­nza che sarà discussa in aula il prossimo venerdì. (a. zo.) ● Maria Teresa Trovato Mazza, per tutti Sissy, è stata trovata in un lago di sangue in un ascensore del Civile di Venezia l’1 novembre 2016 con un colpo di pistola in testa. E’ morta un mese fa

● La famiglia non ha mai creduto all’ipotesi del suicidio e ora il gip ha disposto nuove indagini sul computer, sulla pistola e sulle celle telefonich­e

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Sorridente

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