Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Bibione spiaggia smoke free Multe e cartelli
Il sindaco: «La gente deve respirare l’aria di mare». Zone per tabagisti create con alberi caduti
BIBIONE La spiaggia di Bibione sarà la prima, quest’estate, totalmente vietata al fumo. Saranno allestite apposite zone per i tabagisti, ma ci saranno cartelli di divieto e multe per i trasgressori.
BIBIONE Stop alle mezze misure: dalla prossima estate sull’intera spiaggia di Bibione le sigarette saranno bandite. Non ci sarà più alcuna distinzione, che siano light o strong, che siate sulla battigia o sotto un ombrellone: ovunque sarà vietato fumare. O meglio, un po’ come avvenuto nel 2003 con la legge Sirchia, che vietava il fumo nei locali pubblici offrendo la facoltà di creare delle «smoke area» per i tabagisti, sulla spiaggia a Bibione verranno allestite apposite zone in cui si potrà fumare. Così come nelle aree di pertinenza dei chioschi, a meno che i gestori non decidano di vietarlo anche lì. Per i trasgressori scatterà una sanzione, che nel 2018 era di 25 euro ma che quest’anno potrebbe aumentare.
Con una decisione che non ha precedenti in Italia l’amministrazione comunale di San Michele al Tagliamento ha deciso di vietare il fumo in lungo e in largo negli otto chilometri di spiaggia, continuando la propria politica salutare «spinta». Un modo per proteggere la salute dei turisti, a iniziare dai più piccoli, ma anche per salvaguardare l’ambiente, poiché i mozziconi abbandonati sulla sabbia o nel mare impiegano più di dieci anni a decomporsi. Un numero per rendere l’idea del fenomeno: dal 2014 al 2018 i «mozzicometri» esposti sull’arenile di Bibione hanno raccolto 550mila mozziconi. «Più che introdurre un divieto ci interessa dare l’opportunità a chi ci sceglie di respirare l’aria pulita del mare senza dover tollerare sostanze inquinanti — spiega il sindaco Pasqualino Codognotto —. È anche un modo per promuovere, insieme ai nostri ospiti, una cultura basata sul rispetto e siamo certi che i fumatori sapranno cogliere questa opportunità».
I turisti verranno avvisati con appositi cartelli di divieto esposti ovunque, riportanti il logo «Smoke Free Beach–Bibione». Per evitare ai tabagisti più incalliti di vivere una «vacanza da incubo» il progetto prevede l’allestimento di aree confortevoli e ombreggiate dove poter fumare. Saranno realizzate impiegando legno della «Filiera Solidale Pefc Italia», proveniente dalle zone montane colpite dal maltempo in ottobre. «E’ un’iniziativa sostenuta da tutti i nostri operatori turistici — puntualizza il sindaco Codognotto — che ci permette di promuovere Bibione sempre più come destinazione di qualità a livello ambientale e della salute». L’iniziativa è nata nel 2011 da un’intuizione del vicesindaco Gianni Carrer. Allora l’esperimento iniziò con un tratto di mille ombrelloni del comparto «Maja D» e provocò le ire degli albergatori.
Ma l’amministrazione comunale tirò dritto. Negli anni a seguire vietò il fumo in tutta la battigia, diventando un esempio in Italia e all’estero. Intanto gli operatori turistici hanno capito che la novità, dal punto di vista imprenditoriale, può portare un enorme ritorno mediatico. E così è stato. L’Usl 4 ha sostenuto la sperimentazione e, con il «Progetto Mattone Internazionale», l’ha fatta conoscere al ministero della Salute e all’OMS, raccogliendone il consenso. In una ricerca condotta su 2293 turisti di Bibione, 1729 si sono dichiarati favorevoli alla spiaggia smoke-free. «Il problema del fumo passivo in spiaggia esiste ed è significativamente dannoso — spiega Roberto Boffi, pneumologo dell’Istituto nazionale Tumori di Milano —. Mi auguro che altre spiagge seguano l’esempio di Bibione». Uno studio effettuato a Bibione da Boffi confermerebbe: il fumo passivo in spiaggia, a 10 metri di distanza, seppure per pochi secondi ha generato un picco di inquinamento (250 microgrammi per metro cubo d’aria) pari al doppio di quanto generato dal traffico veicolare nella rotatoria di ingresso della località.