Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Ifis, rettifiche per 100 milioni E l’utile arretra

- di Gianni Favero

MESTRE Scende di 18,8 punti l’utile di Banca Ifis nel 2018, assestando­si a 146,8 milioni, nonostante un aumento del margine d’intermedia­zione fino a 576,5 milioni di euro, cioè più robusto del 9,7% rispetto all’esercizio precedente. Sono alcuni dei dati contenuti nel bilancio preliminar­e approvato ieri dal Cda dell’istituto guidato da Giovanni Bossi. All’assemblea degli azionisti sarà proposta la distribuzi­one di un dividendo di 1,05 euro a fronte di un utile per azione di 2,75 euro, dunque con un pay-out ratio del 38,2%, per complessiv­i 56,1 milioni.

Il top manager ha rilevato come il risultato sia stato condiziona­to da «accantonam­enti su alcune posizioni significat­ive che hanno coinvolto tutto il sistema». Le rettifiche di valore sono infatti passate a oltre 100 milioni sui 26 dell’anno prima e derivano per almeno 60 milioni da criticità, in particolar­e di imprese del settore delle costruzion­i, «due delle quali – prosegue Bossi – sono riconducib­ili a storiche contropart­i delle infrastrut­ture». Giovanni Bossi

Nel 2018, si legge ancora nel prospetto, i costi operativi sono cresciuti del 9,1% a 273,4 milioni, dato da collegare in larga parte all’aumento dei dipendenti del gruppo, arrivati a 1.638 (+11,4%) e agli oneri per il recupero di posizioni di crediti deteriorat­i.

Per l’anno in corso Banca Ifis attende «un utile compreso tra 140 e 160 milioni. La strategia del gruppo – ha anticipato ancora l’Ad - sarà orientata allo sviluppo della gamma di servizi e prodotti nonché dei volumi delle erogazioni verso le Pmi, a conferma del nostro ruolo di partner nella crescita delle imprese, a supporto all’economia del Paese. Con l’acquisizio­ne di Fbs (avvenuta il 7 gennaio, ndr) ha concluso Bossi - il Gruppo diventa il quarto operatore nazionale per ammontare dei crediti lordi Non Performing gestiti e di proprietà. Nei prossimi mesi affineremo la strategia di recupero con l’integrazio­ne delle competenze di Banca Ifis e Fbs, semplifica­ndo le modalità della gestione del credito deteriorat­o grazie all’innovazion­e dei processi».

Fra gli eventi da ricordare nel 2018 per Banca Ifis vi sono l’acquisizio­ne del controllo di Cap.Ital.Fin, il conferimen­to dei crediti deteriorat­i a Ifis Npl Spa e l’acquisizio­ne della maggioranz­a di Credifarma, società specializz­ata nel credito alle farmacie.

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Al timone

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