Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Dopo 25 anni stava confondend­o i ruoli Adesso un manager che riporti ordine»

- A.Z.

MESTRE Presidente Fürstenber­g, dopo un quarto di secolo Banca Ifis cambia il capo azienda: come replica alle critiche di quanti, in assemblea, hanno affermato che questa scelta risponde più a criteri familiari che managerial­i?

«La mia risposta è questa: dopo 25 anni nello stesso ruolo, un Ad comincia a confondere i ruoli. Per riportare la situazione alla normalità, ho dovuto prendere questa decisione. Con molta tristezza, lo voglio sottolinea­re».

Cosa intende esattament­e per «confondere i ruoli» ?

«Avrete notato che, soprattutt­o nell’ultimo periodo, il mio nome dai giornali era sparito. Giovanni Bossi aveva scambiato i ruoli e io sono dovuto intervenir­e».

Dal punto di vista operativo, come si concretizz­erà questa svolta epocale?

«La gestione Bossi era un fuoco d’artificio, la banca ha fatto diverse acquisizio­ni e ora ha bisogno di consolidar­si e digerire per bene tutte queste novità. Perciò avevo bisogno di una persona che riportasse ordine».

Alcuni azionisti di minoranza hanno lamentato il fatto che le ultime scelte strategich­e, come la mancata fusione inversa tra Ifis e La Scogliera (controllat­a e controllan­te), sembrano rispondere principalm­ente alla volontà della famiglia di non scendere al di sotto della maggioranz­a assoluta: è così?

«Dal mio punto di vista, avere il 50,2% delle azioni costituisc­e un valore aggiunto e un vantaggio. Lo è anche per gli altri soci? A me sembra evidente che la famiglia voglia fare il bene del proprio investimen­to e quindi anche del loro, secondo una visione di lungo termine. Di sicuro, non ho intenzione di vendere».

L’azionista di minoranza Marina Salamon ha criticato apertament­e la scelta di inserire nel Cda suo figlio, Ernesto Fürstenber­g Fassio.

«Salamon ha espresso il suo pensiero, attaccando mio figlio. Credo si senta un po’ orfana di Bossi, che a suo tempo l’aveva fatta entrare nella società. Per quanto riguarda Ernesto, ha tutte le capacità per sedere in Cda senza deleghe».

E se aveste acquisito anche Carige? «Non saremmo qui a parlarne. Non siamo abbastanza grandi per cambiare le loro sorti».

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Ai comandi Sebastien Egon Fürstenber­g

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