Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Pd all’attacco «Un disastro Il 43 non basta Più 2 e 4L»

- Mo. Zi.

Da lunedì la linea 43 raddoppia per servire i turisti del «viale degli ostelli» di via Ca’ Marcello: da due i bus passeranno a 4 all’ora trasportar­e fino a 400 persone. Non si senta in colpa chi non sa che giro fa il 43, perché ad oggi non figura neanche nella mappa Actv delle linee principali, disegnata sulla falsariga delle metropolit­ane di Milano, Roma, Londra o Berlino. E al netto della domanda di come faranno a trovarla i turisti, il Pd ieri ha posto un altro quesito: «Negli ostelli avremo 6mila persone, a regime. Al ritmo di 400 all’ora, ci vorranno 15 ore per farle viaggiare tutte verso Venezia col 43. Come si pensa di fare? Il nuovo orario è un disastro, taglia i servizi ai pendolari e non migliora la vita dei cittadini», accusa la capogruppo Monica Sambo, che insieme alla segretaria del circolo Mobilità e Trasporti Anna Ballarin e al segretario comunale Giorgio Dodi hanno fatto il punto sui nuovi orari che scatterann­o lunedì. E già questa è una novità perché, di prassi, nuove linee e nuovi orari si testano dopo la chiusura delle scuole, la seconda settimana di giugno. «Al raddoppio della linea 43 corrispond­e l’abolizione del 12L festivo e il taglio del 15 che si ferma in stazione», osserva Ballarin. Chilometri e soldi spostati da una linea all’altra, dunque. «A Venezia da Mestre e viceversa ci si arriva con il 2 e il 4L o con le linee da Mirano, che sono sovraccari­chi e rimangono invariati. Idem per il 19», sottolinea Sambo. La modifica attesa dai mestrini del ripristino di un bus per l’ospedale all’Angelo che passi per corso del Popolo è affidata al 9H, che effettuerà sei corse. Al giorno. «Chiediamo subito un potenziame­nto nelle ore di punta delle linee 2, 4L, 7 e 19 che lasciano i passeggeri a terra – scandisce Sambo – Inoltre, sull’aeroporto i collegamen­ti finiscono prima delle 9 di sera. E non si capisce come mai il tram si fermi alle 21.30, invece di portare i turisti in centro a Mestre. Non solo non si gestiscono i flussi turistici ma neanche le esigenze dei pendolari». Sarebbero necessari nuovi bus, più soldi per pagare gli autisti e il carburante. «Ci sono 11 milioni per l’automobili­stico e 22 milioni per la navigazion­e che derivano dall’aumento del biglietto da 1,30 a 1,50 euro voluto dal commissari­o Zappalorto dice Ballarin – Allora il Comune non aveva soldi ma adesso ha i soldi del Patto, della Legge Speciale, del Bando periferie. Non c’è più bisogno che trattenga quelle cifre: sarebbe ora di investirle nel servizio che tutti i cittadini pagano».

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