Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Porto, garage «bocciato» «Errore portare ancora auto»
Il Comune pensa al monopattino-sharing per la città
MESTRE Ponte della libertà in monopattino, via le auto da piazzale Roma, niente garage al Tronchetto e una navetta ogni dieci minuti dalla stazione di Mestre a quella di Santa Lucia e ritorno. «Probabilmente cominceremo una sperimentazione con i monopattini» confida l’architetto Luca Battistella, delegato del sindaco alla Smart city. La sua idea di sharing è: abbonamento mensile, prendi, vai e molli il monopattino elettrico dove vuoi. «Un’app per la prenotazione. Pochi euro al mese. Viaggerebbero su piste ciclabili. Ce l’hanno proposto dei ragazzi svedesi che vorrebbero portare a Venezia questo loro business. Potrebbe servire anche per spostarsi da Mestre a Venezia evitando l’uso di automezzi». Sullo snellire il ponte dalle auto è d’accordo anche la presidente provinciale dell’ordine degli architetti, Anna Buzzacchi. Lei le eliminerebbe del tutto: «Altri garage al Tronchetto? Il Porto sbaglia - dice riferendosi al parcheggio di quattro piani annunciato qualche giorno fa dal presidente Pino Musolino - Non è costruendo garage che si fanno tornare i conti. Incentivare auto oltre il Ponte della libertà è sbagliato. Non è più l’era della mobilità individuale». L’alternativa? «Una navetta veloce ogni 10 minuti da Mestre a Venezia. Il binario libero c’è. Basta che le Ferrovie lo cedano. È una delle cose che costerebbe meno». Proposte che si uniscono ai bigliettini appesi dai mestrini
all’albero dei desideri: un ulivo di suggerimenti per Mestre che è spuntato ieri al centro dell’ex emeroteca di via Poerio: «Vorrei spazi espositivi nell’ex emeroteca, ex cinema Excelsior, ex provvederia», «Vorrei parcheggiare in periferia e da lì un trasporto in centro», «Vorrei lo stadio e la riqualificazione dell’area dell’ex ospedale». L’iniziativa si chiama Open to the people. È organizzata da 112 studi dell’Ordine degli architetti di Venezia e provincia che aprono studi e spazi temporanei per raccogliere l’idea di città dei veneziani. In piazza Ferretto il Comune ha concesso l’ex emeroteca, l’ulivo in mezzo alla sala sta mettendo radici per il primo Festival dell’architettura. «Se tutto va bene debutterà a fine settembre. Ci stiamo lavorando in partnership con Treviso e Padova» anticipa il segretario dell’ordine Nicola Picco. E sarà gemello del Festival della politica: confronti in piazza ed eventi collaterali per «pensare» la città. «Abbassare la febbre al centro storico veneziano pensando solo a Mestre sarebbe un danno per Venezia, bisogna pensare all’intero territorio» racconta la sua impressione della città dall’M9 la presidente dell’Inu Silvia Viviani. Lì si è svolto in contemporanea il convegno nazionale degli architetti «Senza dimenticare aggiunge il presidente Cnappc Diego Zoppi - che Mestre è punto di connessione con Venezia e terraferma. Ma lo snodo non è città, per esserlo serve riconoscibilità. Io credo che Mestre debba ancora lavorare sul conquistare un ruolo urbano».