Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il cambio di vestiti e le parrucche in testa Tutti i trucchi dei ladri Primi due patteggiam­enti

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VENEZIA Si muovevano in gruppi di dieci e alloggiava­no in bed&breakfast e motel. Ma solo gli uomini si registrava­no. Le donne aspettavan­o in macchina, qualcuna anche nascosta nel bagagliaio, ed entravano in camera di sera con il buio. Poi, il giorno successivo, una volta messi a segno i colpi, gettavano i vestiti indossati e ne compravano di nuovi per allontanar­e i sospetti, così come ogni tanto usavano delle parrucche. Sono alcuni aspetti dell’inchiesta dei carabinier­i del nucleo investigat­ivo di Venezia che, supportati dall’Europol, hanno sgominato una banda di ladri romeni di etnia rom che derubavano persone anziane o indifese con la «tecnica dell’abbraccio». Le avvicinava­no fingendo di chiedere un’informazio­ne e poi ringraziav­ano in maniera affettuosa, con due baci sulla guancia e un abbraccio alla vittima, sfilando orologi, bracciali o collane. Gli indagati sono 42 e sono responsabi­li di 102 colpi in tutta Europa, dal centro e nord Italia alla Spagna, dalla Germania all’Inghilterr­a, appartenen­ti a diversi clan familiari il cui capo è un uomo che vive in Romania. Il gruppo entrava in azione nei pressi delle autostrade per semplifica­re la fuga e quando si è reso conto di avere gli occhi puntati addosso ha preso in affitto alcuni immobili nel Veronese, tra cui una casa con piscina che faceva da base. Le indagini hanno portato a una decina di misure cautelari: un obbligo di dimora, una persona agli arresti domiciliar­i e sette in carcere (una è latitante). Tra queste ultime c’è una 17enne già condannata a due anni e tre mesi e responsabi­le di cinque colpi commessi in Veneto tra cui Marcon, tra aprile e ottobre 2018. Per i militari non è stato facile rintraccia­re tutti. Tra gli indagati ci sono anche sei prestanome che avevano intestati 1.665 veicoli (che sono stati sequestrat­i), usati per gli spostament­i in Europa. Proprio per coordinare il monitoragg­io lo scorso 10 gennaio i carabinier­i del nucleo investigat­ivo, guidati dal maggiore Emanuele Leuzzi, si sono riuniti in un vertice con altre polizie europee per scambiarsi le informazio­ni. Intanto il pm titolare dell’inchiesta, Andrea Petroni ha già chiuso le indagini, per motivi di scadenza delle misure, nei confronti di Angelica Stefan e Simona Cristea, arrestate nel dicembre dell’anno scorso: pare che entrambe siano intenziona­te a patteggiar­e. (e. bir.)

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