Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«La natura in posa» I capolavori da Vienna da Bruegel a Bassano
La mostra che si aprirà a Treviso in novembre. Da Bruegel a Bassano: i prestiti dal Kunsthistorisches di Vienna. Una selezione di fotografi contemporanei
Nature morte dentro una natura viva. Le Stagioni (1585-90) o l’affollata Scena di mercato (1580-85) sono composizioni armoniose che frammentano l’insieme in nitidi episodi. Vediamo credenze col pentolame di rame, tavole che accolgono pane e alimenti primari, isole di oggetti, frutta, animali macellati. Il tutto all’interno di scene pastorali, dove troviamo animali di ogni tipo, e passaggi. Paesaggi veneti. Partirà da quattro tele di Francesco da Ponte il Giovane detto Bassano (154992), secondo figlio di Jacopo, la narrazione della mostra «Natura In Posa. Capolavori dal Kunsthistorisches Museum di Vienna in dialogo con la fotografia contemporanea», in programma al Complesso di Santa Caterina a Treviso, dal 30 novembre al 31 maggio 2020, curata da Francesca Del Torre, Gerlinde Gruber e Sabine Pénot (catalogo Marsilio, info: mostranaturainposa.it). Molto vicino ai modi pittorici del padre, Francesco Bassano in questi dipinti ne riprende pienamente il gusto per «Le cose rurali e domestiche» - come scrive Giambattista Verci - che sono il vero centro dell’attenzione.
Attraverso la selezione di 50 opere dalla pinacoteca viennese, il percorso muoverà i primi passi dalla seconda metà del Cinquecento e lungo tutto il XVII secolo, partendo da scene corali in cui la natura morta
non è protagonista assoluta, per poi arrivare ai quadri in cui il dettaglio è centrale. Promosso dalla Città di Treviso e Civita Tre Venezie, in collaborazione col Kunsthistorisches Museum, «Il progetto – marcano i curatori - risponde a due caratteristiche: il suo legame col Veneto (non è un caso che alcuni musei veneti parteciperanno con alcuni prestiti) e l’approdo alla modernità, proponendo una stimolante scelta di fotografie di autori contemporanei». Dal generale al particolare, strizzando l’occhio ai fiamminghi. Dal Bassano ai mercati di frutta, fiori, carne e pesce di Frederik van Valckenborch e Jan Baptist Saive il vecchio, che condurranno il visitatore Oltralpe. Pieter Claesz, Willem Claesz Heda, Jan Weenix, Gerard Dou, ancora scene di genere per poi puntare la lente d’ingrandimento su allegorie della caducità, tavole imbandite, nature morte religiose, scene di caccia e sfociare in un tripudio di fiori, tra cui il bel Mazzo di fiori in un vaso blu (1608 circa) di Jan Brueghel. Le opere di Evaristo Baschenis, Gasparo Lopez dei Fiori, Elisabetta Marchioni illustrano la diffusione dello still life nei vari centri artistici a sud delle Alpi. «L’iniziativa porta nella Marca un nucleo di dipinti delle nostre collezioni finora mai esposti in Italia», sottolinea Stefan Weppelmann, direttore Gemäldegalerie, Kunsthistorisches Museum di Vienna. E a far da punto e contrappunto, ecco il coup de théâtre. Curata da Denis Curti, una sezione testimonierà l’eredità di questo genere nella contemporaneità con gli scatti di alcuni artisti di fama internazionale. Dalle Vanitas chiassose, surreali e iperbarocche di David LaChapelle, ai crudi e ironici reportages di Martin Parr sul consumo di massa, dai sensuali fiori di Robert Mapplethorpe ai piatti cucinati per la moglie malata di Araki, dalla serie dedicata alle zuppiere di Franco Vimercati alle visioni oniriche di Hans Op De Beeck. La rassegna è parte di un ampio progetto di promozione messo a punto dalla Città di Treviso insieme a numerosi partner istituzionali e prevede un menu di pacchetti turistici ad hoc.