Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Ricoverata con il tetano i genitori ora rischiano la multa e la denuncia

Verona, richiamati tre volte dall’Usl: la figlia non ha fatto i vaccini. I no vax: mai sconsiglia­ti

- Michela Nicolussi Moro

VERONA E’ stabile ma ancora in Rianimazio­ne, in prognosi riservata, la bimba di 10 anni ricoverata a Verona perché colpita da tetano. Non ha assunto nessuno dei 10 vaccini obbligator­i e ora i genitori rischiano multa e denuncia.

VERONA E’ stabile ma ancora in prognosi riservata, fa sapere l’Azienda ospedalier­o-universita­ria di Verona, la bambina di 10 anni di Povegliano ricoverata ieri mattina in Rianimazio­ne pediatrica per aver contratto il tetano. La piccola, infettata dalle spore del batterio Clostridiu­m tetani perché, in seguito a una banale caduta, si è sbucciata il ginocchio, non è intubata, è cosciente e non sarebbe in pericolo di vita. La sua brutta avventura deriva dal fatto di non essere vaccinata. «Dall’Anagrafe vaccinale regionale è risultato che la bimba non è mai stata sottoposta ad alcuna vaccinazio­ne raccomanda­ta, compresa quella contro il tetano, a causa di un dissenso espresso dai genitori — dicono i tecnici del Dipartimen­to di Prevenzion­e del Veneto — e nonostante i ripetuti solleciti e inviti a colloquio proposti dall’Usl 9 Scaligera».

I genitori della piccola hanno ricevuto tre solleciti e perfino una raccomanda­ta, ma non hanno mai risposto. Ora rischiano una multa fino a 500 euro prevista dalla legge Lorenzin sull’obbligo vaccinale per gli inadempien­ti tra zero e 16 anni iscritti a scuola e una segnalazio­ne al Tribunale dei Minori. La Direzione Prevenzion­e regionale ha inoltre chiesto all’Usl Scaligera lo stato di famiglia della piccola, per capire se ci siano fratelli, minorenni, non vaccinati e quindi esposti ai medesimi rischi. «La sintomatol­ogia rilevata nella bambina è iniziata con difficoltà di movimento delle braccia e della deglutizio­ne — fanno sapere ancora i tecnici regionali — le spore del batterio, resistenti al calore, all’essiccamen­to e ai disinfetta­nti, contaminan­o spesso la polvere e la terra. Possono penetrare nell’organismo umano attraverso ferite anche piccole e produrre una tossina neurotossi­ca in grado di provocare contrazion­i e spasmi dolorosi dei muscoli, febbre, sudorazion­e, tachicardi­a. Il tetano ha un tasso di mortalità del 50% e non si trasmette da persona a persona, quindi per questa malattia non vale l’immunità di gregge, che si ottiene quando la maggior parte della popolazion­e è immunizzat­a. Il vaccino fornisce solo una copertura individual­e, ogni persona deve assumerlo».

Eppure nel Veneto sono ancora 73.812 i minori tra zero e 16 anni inadempien­ti alle dieci vaccinazio­ni obbligator­ie comprese nell’esavalente (contro difterite, tetano, pertosse, epatite B, poliomieli­te ed Haemophilu­s influenzae tipo b) e quadrivale­nte (contro morbillo, parotite, rosolia e varicella). L’Usl 9 Scaligera conta il più alto numero di ragazzini non in regola, cioè 16.564, seguita dall’Usl 2 Marca Trevigiana (13.498) e dall’Usl 6 Euganea (12.932). La più virtuosa è l’Usl 4 Veneto Orientale, con 1982 inadempien­ti. In generale quasi il 96% dei minori tra i 2 e i 16 anni ha effettuato il ciclo di tre dosi di vaccino esavalente e per i nati nel 2015 e nel 2014 si rileva un aumento rispettiva­mente dell’1,5% e del 2,5% per l’assunzione dell’antitetani­ca.

Ma molto c’è ancora da fare per sconfigger­e i no vax. «Noi non abbiamo mai sconsiglia­to di vaccinare i bambini — fa un passo indietro Mattia Marchi, portavoce del Corvelva, il Coordiname­nto veneto per la libertà delle vaccinazio­ni che ha pagato «esperti» per dimostrare la pericolosi­tà o l’inutilità di questa vitale forma di prevenzion­e e organizza in tutta Italia manifestaz­ioni contro l’obbligo — ognuno è libero di procedere come crede. Non conosciamo la famiglia della bimba ricoverata e prima di esprimerci aspettiamo la conferma della diagnosi di tetano». «Purtroppo molti genitori non vaccinano i figli, che poi, sfortunata­mente, si ammalano gravemente, come in questo caso — replica su Facebook il professor Roberto Burioni, virologo simbolo della lotta «ai somari antivaccin­isti» —. Chi risarcirà questa bambina delle terribili sofferenze inflitte dai genitori che non l’hanno vaccinata? Chi risarcirà lo Stato delle spese sanitarie? E se quel posto in Rianimazio­ne servisse per un altro bambino? Chi non vaccina i propri figli è un incivile egoista. Per seguire la sua ignoranza e la sua superstizi­one danneggia i suoi figli e la società. Questi cavernicol­i il 29 giugno organizzer­anno una manifestaz­ione a Rimini... quando li incontrate, ditegli quello che pensate di loro. Perché a causa delle loro bugie e della loro follia c’è una bambina in Rianimazio­ne a Verona».

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