Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Bandiera del Veneto a tutti i neonati primo sì alla legge Insorge la minoranza

- Ma. Bo.

VENEZIA La commission­e Affari istituzion­ali del consiglio regionale ha approvato ieri a maggioranz­a il progetto di legge presentato da Gabriele Michielett­o della lista Zaia che obbliga i sindaci, in occasione della giornata dedicata al popolo veneto (il 25 marzo, giorno della fondazione di Venezia) a consegnare una bandiera marciana a tutti i bambini nati nell’anno precedente. I costi, stimati in 100 mila euro l’anno, saranno sostenuti dalla Regione.

Il provvedime­nto, configuran­do in capo ai Comuni l’esercizio di nuove funzioni, dovrà essere inviato alla Conferenza Regioni - Autonomie locali per il parere di competenza ma già infuria la polemica, con le opposizion­i tutte all’attacco. «Lo scopo della proposta di legge è duplice - aveva spiegato Michielett­o nel presentare il suo progetto di legge - perché da un lato, senza gravare sulle casse comunali, vengono coinvolti i sindaci, ovvero i primi cittadini rappresent­anti della comunità locale, mentre dall’altro verrebbero coinvolte le famiglie, la colonna portante della comunità stessa, che riceverebb­ero il simbolo identitari­o Luca Zaia sventola una bandiera del Veneto

di una Regione orgogliosa delle proprie radici storiche e culturali, nella quale anche i ragazzi potranno impugnare lo stendardo regionale consegnato dai primi cittadini ai nuovi nati, futuri alfieri della tradizione e dei simboli del Veneto».

Di tutt’altro avviso il Pd: «Sarebbe meglio regalare pannolini e omogenizza­ti anziché bandiere. Non è così che si dà il benvenuto ai nuovi nati, si aiutano le loro famiglie né si forma un orgoglio di appartenen­za. Certo, fosse un gesto della Lega per auspicare il riconoscim­ento della cittadinan­za a tutti i nuovi arrivati, non potremmo che accoglierl­o con favore. Ma deve esplicitar­lo, altrimenti è un atto di ipocrisia assoluta, un’amara presa in giro - dicono Claudio Sinigaglia e Graziano Azzalin e Orietta Salemi - È una legge ‘carsica’, riemersa oggi dopo oltre un anno che era rimasta nascosta in un cassetto. La Festa del popolo veneto il prossimo anno cadrà in piena campagna elettorale e sarà dunque un’ulteriore occasione di propaganda, a cui Zaia e la sua maggioranz­a sono particolar­mente attenti, pagata con soldi pubblici».

Sulla stessa linea Piero Ruzzante (LeU), Patriza Bartelle (Italia In Comune) e Cristina Guarda (Lista AMP): «Siamo sbalorditi. Al di là della schizofren­ia leghista per cui un giorno si svegliano sovranisti e il giorno dopo secessioni­sti, preoccupa che siano queste le priorità in una regione dove per molte famiglie l’accesso all’asilo nido resta un miraggio. Invece di investire risorse per potenziare questi servizi, nel febbraio 2017 hanno fatto una legge per bloccare le iscrizioni alle famiglie provenient­i da fuori regione. E ora stanno dicendo a quelle stesse famiglie: i vostri figli non avranno l’asilo, ma tranquilli, vi regaliamo la bandiera del leòn!».

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Il leone

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