Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

I No Nav diventano No Hotel «Nuovi alberghi come crociere»

Via Ca’ Marcello, centinaia in corteo. Attacco a Brugnaro. Altri sei progetti in arrivo

- Giacomo Costa

C’erano le case di cartone, dipinte di verde e piccoline, e le torri rosse degli alberghi, ben più alte. C’era la torre di Mestre e la cisterna dell’acquedotto di Marghera, ma c’erano anche le navi da crociera, una sagoma immensa con la bocca da squalo, e il camper del servizio di strada contro le dipendenze, relegato in un angolo. E poi c’era lui, il sindaco Luigi Brugnaro, in doppia veste: il suo volto ritagliato e incollato sopra un Batman sovrappeso e un «vecchio zio d’America» con tanto di tuba e fascia di banconote. Da No grandi navi a No grandi alberghi è un attimo. Ieri sera, al centro del corteo che ha marciato da via Piave a via Ca’ Marcello, campeggiav­a un immenso tabellone del Monopoly fornito di pedine e segnalini d’eccezione, tutti realizzati nei giorni scorsi dai comitati studentesc­hi. E il sodalizio con il movimento No grandi Navi non si limitava a una caricatura aggiunta al mucchio: nel cuore del corteo si contavano decine di bandiere bianche con il logo del gruppo, mai ammainate dopo la manifestaz­ione di due settimane fa.

L’ultima protesta di Quartieri in Movimento, che riunisce sotto un unico obiettivo associazio­ni e realtà di terraferma e di laguna, arriva anticipand­o di 24 ore l’inaugurazi­one ufficiale del nuovo distretto alberghier­o costruito a pochi passi dalla stazione ferroviari­a, prevista per questa mattina. L’appuntamen­to era alle 18 nei giardini di via Piave, luogo simbolo del degrado del quartiere, ma non appena le nuvole hanno minacciato di scaricare tutto sulla manifestaz­ione i circa duecento attivisti hanno preferito mettersi in marcia. Ovviamente sulle note di «Scende la pioggia».

Intitolata proprio «Questa città non è un albergo», la marcia ha toccato il piazzale della stazione, quindi si è fermata a lungo tra gli hotel di via Ca’ Marcello, dove il microfono è stato messo a di

"Come una crociera: scaricano migliaia di visitatori in centro storico

sposizione di tutti i presenti, come è ormai abitudine in queste occasioni; un intervento in inglese ha anche sintetizza­to le ragioni dello scontento proprio a beneficio degli ospiti delle strutture, che soprattutt­o nei due ostelli sono sempre molto numerosi.

L’accusa era quindi rivolta direttamen­te alle «torri» che in totale raggruppan­o oltre quattromil­a posti letto, ma lo sguardo degli attivisti guardava già più avanti, come testimonia­to proprio dal tabellone del «Monopoly della speculazio­ne», che nelle sue caselle riportava i progetti realizzati, i buoni propositi mai attuati, le speranze dei cittadini, ma anche i piani futuri delle immobiliar­i. Sì perché solo in terraferma, nei prossimi anni, sono previste altre costruzion­i, altre inaugurazi­oni: ci sono le torri ricettive inserite nell’accordo per la riqualific­azione della stazione, l’albergo ipotizzato tra via Ulloa e via della Pila, persino un hotel da realizzare subito oltre il portale liberty del garage Touring, già battezzato dagli scontenti «albergo Ikea» perché al progetto è interessat­o il gruppo nato dall’unione del marchio Marriot con il colosso svedese dell’arredament­o. Allontanan­dosi dalla stazione, in via Carducci, alle spalle del museo del Novecento, è in definizion­e il primo albergo a cinque stelle della terraferma, mentre a Marghera, tra la Nave de Vero e i capannoni di Leroy Merlin, dovrebbe sorgere un’altra struttura e, forse, anche la faraonica torre Venis Venus, con una riduzione però della superficie commercial­e come prevede la muova legge regionale. E per ognuna di queste nuove costruzion­i gli attivisti ricordano: «È come una crociera, scarica le stesse centinaia di visitatori, sempre in centro storico».

 ?? Inaugurazi­one ?? Oggi ci sarà la cerimonia ufficiale di apertura gli hotel di via Ca’ Marcello, ieri la manifestaz­ione di protesta (foto Errebi)
Inaugurazi­one Oggi ci sarà la cerimonia ufficiale di apertura gli hotel di via Ca’ Marcello, ieri la manifestaz­ione di protesta (foto Errebi)

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