Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Le donne pescatrici della Corea, storie sul palco

- Veronica Tuzii

Chi non ricorda le performanc­e dell’illusionis­ta più famoso di tutti i tempi Houdini, come quella in Inghilterr­a, la celebre «Pagoda Cinese» piena d’acqua, nella quale si fece calare a testa in giù, legato da catene e manette chiuse da lucchetti. Una magia da togliere il fiato così come si preannunci­a lo spettacolo che la compagnia coreana di danza Elephants Laugh mette in scena in prima nazionale oggi alle 21 nel Chiostro del Museo Civico di Bassano, Vicenza, nell’ambito del festival diffuso «Operaestat­e» e che porta sul palco danzatori immersi in cabine trasparent­i coIme d’acqua, ricreando lo stesso pathos claustrofo­bico del mago ungherese. Creatura del coreografo Jinyeob Lee, «Muljil» racconta però la storia drammatica delle donne-sub dell’isola di Jeju Island, ponendo davanti allo spettatore un’antica tradizione della Corea, tramandata di madre in figlia. Donne pescatrici che sfidano ogni giorno la morte per raccoglier­e molluschi e alghe. Immergendo­si in acque fredde, fino alla profondità di 20 metri, senza l’ausilio di bombole d’ossigeno, ogni «aenyeo» (così si chiamano queste temerarie) subisce almeno due volte un momento critico di mancanza di respiro. La compagnia Elephants Laugh è inserita pure nel programma di Bmotion con «Bodies in the dark» (21-22 agosto), appuntamen­to al buio per uno spettatore alla volta. E anche qui lo stupore è assicurato.

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A Bassano «Muljil» racconta la storia drammatica delle donnesub dell’isola di Jeju Island, in Corea

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