Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Botondoro, porcini e speck nel cuore del Comelico
«Edi borgate sparso nascose tra i pini e gli abeti tutto il verde Comelico». Non sono solo i lussureggianti boschi citati dal Carducci a contraddistinguere il Comelico. Le genti di queste vallate, le più a nord del Veneto, hanno un carattere tenace, una volontà di ferro. In ambito turistico, la geografia li costringe all’impari confronto con la vicina Pusteria nel quale si impegnano con tutte le forze chiedendo, ad esempio, da anni, un collegamento sciistico tra Padola e Sesto, essenziale per la sopravvivenza economica della valle. Proprio ispirandosi ai dirimpettai sudtirolesi, alla fine degli anni Novanta, Prosdocimo Costan, con i fratelli, la moglie e i sei figli, ha voluto investire nell’attività agricola parte degli utili dell’occhialeria di famiglia. Ora i Costan gestiscono un piccolo impero: una stalla a Costalissoio, la malga Melin a S. Nicolò, la Lataria a S. Stefano, uno spazio multifunzionale a Cima Gogna (ristorante, bar, negozio di formaggi e vendita occhiali) e, a Costa di S. Nicolò, ospitato in uno splendido fienile del 1870, l’agriturismo Botondoro dove ho felicemente sostato.
Dopo un magnifico Tagliere di salumi e formaggi della casa, ho assaggiato gli Spetzli alla farina di farro e nocciola con fonduta di gorgonzola e brie oltre che ottime Tagliatelle ai funghi gialletti e altrettanto ottimi Gnocchi di patate con porcini e speck. Tra i secondi veramente gustosa la Salsiccia nostrana di maiale con polenta e crauti, sincera la Polenta e formaggio fuso, cappucci al cumino e speck ed interessante il Polpettone di carni scelte di Highlander, crema di porcini e rucola. Dolci importanti con le Delizie del Botondoro (robiola, mascarpone, ricotta e ciliegie), la Panna cotta alla menta e cioccolata e la Bavarese con mirtilli e panna. Servizio molto cordiale, conto onestissimo, panorama stupendo sulle Dolomiti.