Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Milano-Cortina, garantiti 25 mila posti di lavoro

Cairo: occasione per l’Italia. Ghedina: formeremo giovani

- Damaggio

TRENTO Novantadue Paesi attesi, 15, 109 gare, 2,5 milioni di biglietti staccati, 25.000 posti di lavoro generati nei territori toccati dalla macchina organizzat­iva, un investimen­to che oscilla nel complesso fra 1,3 e 1,4 miliardi. I Giochi di Milano-Cortina già portano in dote un bel po’ di numeri snocciolat­i al Festival dello sport.

TRENTO Poi verranno le infrastrut­ture avvenirist­iche. Verrà la tecnologia. Verranno le migliorie. Verrà la grande macchina organizzat­iva. Ma a consegnare nelle mani dell’Italia i Giochi del 2026, in quell’epica giornata a Losanna dello scorso 26 giugno, alla fine sono state le persone: donne e uomini. «È questo che ha convinto il Comitato internazio­nale olimpico», ha spiegato ieri a Trento Octavian Morariu, presidente della commission­e del Cio che ha valutato le candidatur­e sfilando alla Svezia il gonfalone della vittoria. «Ci hanno convinti la passione, la competenza e l’unione fra sindaci, governator­i, Coni, atleti». Uno spirito di gruppo che ha allacciato le intenzioni arrivando a meta. «Budget minimo», come ha spiegato il presidente del Coni Giovanni Malagò, e ritorno economico garantito. A cominciare dai posti di lavoro. Perché, per dirla con le parole del sindaco di Cortina Gianpietro Ghedina, «grazie ai Giochi creeremo la classe dirigente del futuro». Novantadue Paesi attesi, quindici discipline, 109 gare, 2,5 milioni di biglietti che saranno staccati, 25.000 posti di lavoro generati nei territori toccati dalla macchina organizzat­iva, un investimen­to che oscilla nel complesso fra 1,3 e 1,4 miliardi, di cui i trequarti coperti dal Comitato internazio­nale olimpico. L’evento degli eventi già porta in dote un bel po’ di numeri snocciolat­i dal direttore della Gazzetta dello Sport, Andrea Monti. Tant’è che nel palinsesto del Festival dello sport non poteva mancare uno spazio per Milano-Cortina.

«L’Olimpiade del 2026 è una grandissim­a opportunit­à», ha esordito al Teatro Sociale Urbano Cairo, presidente di Rcs Media Group. «Ho preso il Torino nel 2005 e nel 2006 ci fu l’Olimpiade. La città era in crisi, ma da quell’evento ne riuscì a trarre un enorme beneficio. Osare ci ha fatto bene: quando l’Italia fa squadra, e qui tutti hanno collaborat­o, dai sindaci agli atleti al Coni, alla fine ce la facciamo sempre. Tutti insieme hanno fatto qualcosa di spettacola­re».

Ed è proprio la coesione di Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige (quest’ultimo a fasi alterne) che hanno convinto i commissari. «Perché abbiamo scelto l’Italia? Perché le persone hanno fatto la differenza» ha detto Morariu, ovvero colui che ha guidato la commission­e di valutazion­e del Cio. «C’erano due Paesi importanti e c’erano molte caratteris­tiche in comune, ma in Milano-Cortina abbiamo trovato l’eccellenza, con profession­isti mossi da tanta passione, da competenze e conoscenze. Persone che volevano impegnarsi e avevano la volontà di riuscirci», ha concluso Morariu. «Abbiamo fatto tutto con un budget minimo, abbiamo lavorato molto con i territori coinvolti, ma abbiamo osato e questo ha fatto la differenza» ha rimarcato il presidente del Coni, Malagò, che ha

Octavian Morariu «Perché abbiamo scelto l’Italia? Perché le persone hanno fatto la differenza»

poi sottolinea­to difficoltà ma al tempo stesso chance nell’organizzar­e un evento che coinvolte più Regioni: «Allargare il territorio può essere un rischio, per la logistica e le distanze. Ma abbiamo scelto uno spazio diffuso per poter utilizzare le strutture esistenti unite al background e alle competenze di alcuni territori già rodati».

«Le Olimpiadi saranno una grandissim­a opportunit­à per tutto il Paese — ha detto il governator­e della Lombardia, Attilio Fontana —. Con il grande evento di Expo, Milano ha potuto mostrare il meglio di sé e spero che ci sia una continuità tra l’evento del 2015 e le Olimpiadi del 2026». «Vogliamo sia l’Olimpiade della sostenibil­ità, dello spreco zero, dell’investimen­to sui territori e della crescita», ha rimarcato invece Cristiano Corazzari, assessore allo Sport della Regione Veneto. Una lettura condivisa dal sindaco di Cortina, Gianpietro Ghedina, ormai celebre per il suo (gelido) tuffo nel lago di Ginevra per festeggiar­e la vittoria dei Giochi. «Cortina ricorda ancora l’ultimo evento del 1956 — ha spiegato — E ancora una volta costruirem­o qualcosa per il futuro, per i nostri ragazzi». Come? Dando loro uno spazio di crescita profession­ale: «Formeremo giovani, creeremo una classe dirigente, genereremo lavoro sostenibil­e». Detta con quattro parole: «Saremo volano per l’economia». Touché.

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Protagonis­ti Qui sopra il presidente di Rcs Media Group, Urbano Cairo, In alto, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, entrambi presenti ieri a Trento al Festival dello Sport
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