Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Anziani fratelli trovati morti nella loro casa
Padova, l’ipotesi sulla tragica fine di due settantenni. L’allarme dei parenti a Bolzano arriva troppo tardi
PADOVA I corpi senza vita di due anziani fratelli sono stati scoperti ieri sera in una casa del centro storico di Padova. I primi accertamenti medici parlano di decessi per cause naturali e sembra che l’ipotesi più probabile sia che uno dei due, dopo il decesso del fratello, si sia lasciato morire.Entrambi settantenni, erano malati da molto tempo.
PADOVA Sono morti insieme, nella stessa stanza, sembra per cause naturali. In simbiosi, così come avevano sempre vissuto.
Due fratelli originari di Bolzano, Giorgio e Gianfranco Granello, di 71 e 77 anni, sono stati trovati morti nel loro appartamento mansardato al secondo piano di una palazzina in Riviera Paleocapa, una delle zone più belle di Padova. Ieri pomeriggio alcuni parenti hanno chiamato la polizia locale perché non riuscivano a rintracciarli. Ogni due settimane li andavano a trovare ma ieri nessuno rispondeva al telefono e al citofono. Così, gli agenti hanno raggiunto l’abitazione con i vigili del fuoco.
La porta era chiusa a chiave dall’interno. Ragnatele, polvere e sporco ovunque. Un appartamento molto trascurato quello dei fratelli Granello, poco pulito e lasciato andare. I vigili urbani hanno chiamato la polizia di Stato ed è intervenuta la scientifica. I due fratelli non si trovavano. Almeno finché uno dei poliziotti non ha provato ad aprire la porta della camera da letto. C’era qualcosa che ostacolava l’uscio e non permetteva di aprire bene la porta: si trattava del corpo senza vita di uno dei due fratelli. L’altro giaceva disteso sul letto.
Nessun segno di effrazione o di violenza, non c’era sangue per terra. Nessun particolare che al momento faccia pensare si tratti di qualcosa di diverso di una morte naturale. Solo polvere, disordine e confusione. Sembra non fossero morti da molti giorni perché l’odore non era forte, tanto che i vicini ancora non si erano accorti di nulla. Uno dei due uomini era decisamente magro ed emaciato, ma ancora non in stato di avanzata decomposizione. Il medico legale ha fatto i suoi rilievi nella tarda serata. Le salme sono a disposizione dell’autorità giudiziaria e il caso è stato affidato al sostituto procuratore Marco Brusegan.
«Abitavano qui da più di trent’anni ma negli ultimi mesi li ho visti pochissimo – ha detto un vicino di casa – si aiutavano a vicenda, erano molto malati, ma si volevano bene. Uscivano poco, forse per la loro disabilità».
I fratelli Granello soffrivano l’uno di Parkinson, l’altro di tumore. Gianfranco era quasi cieco e camminava molto male. Per anni aveva insegnato all’istituto tecnico per geometri «Belzoni» e ora era in pensione.
«Erano molto riservati – continua il vicino – ma anche molto educati. Non sono mai stati sposati e non avevano figli. So che tutte le estati tornavano nella loro Bolzano dai parenti che ancora abitano lì e tornavano in tempo per l’inizio dell’anno scolastico. Si vedeva lontano un miglio che erano molto legati, erano sempre insieme. Il più giovane aiutava il fratello che faticava a camminare e non ci vedeva. Non si staccavano mai».
Una morte a dir poco singolare. Sembra quasi che uno dei due fratelli sia morto e l’altro si sia lasciato andare, spegnendosi a sua volta per il dispiacere. Come se la morte non avesse voluto dividerli nemmeno nell’ultimo saluto alla vita. Un mistero che nei prossimi giorni dovrà essere svelato dalle autorità inquirenti: si attendono i risultati dell’autopsia che chiarirà l’esatta causa della morte e anche chi dei due sia deceduto prima.
Non si tratta di una storia di abbandono e degrado: lo stato della casa lascia pensare che i due fossero troppo anziani e malati per occuparsi delle pulizie ma i parenti hanno detto agli inquirenti che li sentivano con una certa regolarità, quindi non sembra fossero lasciati a se stessi. Non avevano assunto una persona perché li aiutasse con le faccende domestiche o con la spesa, e questo può spiegare il disordine e lo sporco. Soffrivano di patologie molto gravi e fortemente debilitanti che nell’ultimo periodo potrebbero essersi aggravate, complice forse l’avanzare dell’età. Di qui le difficoltà ad uscire e ad occuparsi della casa, forse anche di continuare le cure. Sono morti così come hanno vissuto tutta la vita: insieme.