Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

D’Orazio rifiuta il test del Dna «figlia» assolta

- Biral

VENEZIA Francesca Michelon, è stata assolta dall’accusa di falso per induzione per aver chiesto il riconoscim­ento di paternità a Stefano D’Orazio, batterista dei Pooh. Lui ha infatti rifiutato il test del Dna.

VENEZIA Da tre anni Francesca chiedeva ai giudici di dimostrare che è la figlia di Stefano D’Orazio, lo storico batterista dei Pooh: «Voglio la verità sulla mia identità e sull’uomo che ho conosciuto dieci anni fa», aveva dichiarato nel 2016 nel corso di una puntata di «Domenica Live» di fronte a Barbara D’Urso, raccontand­o pubblicame­nte la sua storia.

Altro che verità. D’Orazio ha sporto denuncia e Francesca è finita a processo insieme ai suoi genitori. O meglio, insieme alla madre Oriana Bolletta e a quello che per vent’anni aveva trattato come padre, Diego Michelon, tecnico della band.

Secondo la Procura di Venezia i tre avevano commesso un falso per induzione. Ieri l’epilogo: il giudice li ha assolti dalle accuse. Quindi non hanno mentito. Ma non si può dire nemmeno che abbiano detto il vero perché D’Orazio non si è mai sottoposto al test del dna.

La sentenza è stata preceduta da un lungo braccio di ferro giudiziari­o. Per il pubblico ministero Elisabetta Spigarelli, titolare dell’indagine, il falso sarebbe stato commesso nell’ambito della causa civile in cui Diego Michelon aveva disconosci­uto la paternità della giovane Francesca, oggi 35enne, sottoponen­dosi al test del dna. La legge infatti prevede che la causa possa essere avviata entro un anno dall’avvenuta conoscenza di non essere il vero padre, ma Diego Michelon, veneziano, ex tecnico della band, l’avrebbe saputo ben prima: lui e la moglie avevano infatti avuto un momento di crisi e in quel momento ci sarebbe stato l’incontro fatale con D’Orazio.

In realtà circa tre anni fa, quando la vicenda era approdata per la prima volta di fronte al gip di Venezia, il magistrato li aveva prosciolti. Ma la Procura aveva fatto ricorso in Cassazione e la Suprema Corte aveva annullato la decisione rimandando gli atti in laguna.

La vicenda nasce da una denuncia presentata dallo stesso D’Orazio, tramite i suoi avvocati. L’ex batterista della storica band aveva dato una versione diversa rispetto a quella di Oriana Bolletta. Per lui non c’era stata alcuna relazione, ma solo due incontri nel 1983 e nel 1984.

Il batterista dei Pooh era stato trascinato in tribunale a Marsala (visto che lui risiede a Pantelleri­a) da Francesca Michelon alcuni anni fa, con una causa in cui la ragazza chiedeva il riconoscim­ento di paternità e un mantenimen­to retroattiv­o di centinaia di migliaia di euro.

Durante il processo nei confronti della famiglia Michelon il giudice ha ordinato di eseguire il test del Dna, ma solo Francesca si è sottoposta. D’Orazio, infatti, per tre volte convocato non si sarebbe presentato per sottoporsi al prelievo.

Ieri la decisione, per la quale la Procura probabilme­nte non farà appello, visto che il reato tra pochi mesi andrà in prescrizio­ne.

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 ??  ?? Stefano D’Orazio Il batterista dei Pooh per tre volte ha rifiutato il test del Dna richiesto da una ragazza che dice di essere sua figlia
Stefano D’Orazio Il batterista dei Pooh per tre volte ha rifiutato il test del Dna richiesto da una ragazza che dice di essere sua figlia

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