Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
La rabbia intorno all’aeroporto «Basta morti, strade sicure»
Corteo con 250 fiaccole dopo l’ultima vittima. In via Orlanda 81 incidenti in tre anni
MESTRE «Giulia Abbadir aveva 15 anni. E’ stata investita da una betoniera là, vicino a dove è stato investito Luciano Trevisan. Era il 2007, lei è stata la 106esima vittima di questa strada, purtroppo non l’ultima. Siamo qui per chiedere una strada più sicura».
Il discorso lo pronuncia tutto d’un fiato Daniele Conte, un amico di Giulia, che tiene in mano una delle 250 fiaccole che ieri hanno attraversato in lungo e in largo via Orlanda. A scendere in strada tantissimi abitanti della zona, venuti a protestare e a ricordare Luciano Trevisan, 63enne investito giovedì da un mezzo Ncc (Noleggio con conducente) mentre stava attraversando sulle strisce per tornare alla scuola materna Sant’Antonio dove faceva il volontario.
La scuola resterà chiusa martedì, quando verranno celebrati i funerali di Luciano. Ma ieri i più di 250 cittadini presenti — tra i quali c’erano anche residenti di Tessera che condividono i pericoli di strade che servono l’aeroporto e sono altamente trafficate — oltre al cordoglio hanno espresso la loro rabbia per una via dove gli incidenti si susseguono. Negli ultimi 3 anni ci sono stati 81 incidenti in via Orlanda. Solo nel 2019 si è arrivati a 21, di cui 14 con feriti e uno con una vittima. E la rabbia è tanta perché da tempo residenti e comitati chiedono più sicurezza con l’installazione di semafori, autovelox e la creazione di una pista ciclopedonale che costeggi via Orlanda fino a Tessera. «Abbiamo più volte segnalato la pericolosità della strada al sindaco Brugnaro, all’assessore alla mobilità Boraso, al presidente della Municipalità e al direttore di Anas – denuncia il Comitato Criave, in prima linea nelle battaglie per la sicurezza – questo ennesimo tragico decesso ha dei responsabili ben precisi perché tutti erano informati». Sempre in via Orlanda, c’è anche uno dei centri Don Vecchi, realizzato dalla Fondazione Carpinetum. «Auspichiamo che vengano effettuati quanto prima i lavori di messa in sicurezza – dice don Gianni Antoniazzi, parroco di Carpendo e presidente della Fondazione – la ciclabile è già prevista da Anas come opera complementare alla Vallenari Bis. Come Fondazione ci dichiariamo nuovamente disponibili a realizzarla in tempi rapidissimi se il Comune ci desse le risorse previste da Anas». La pista è uno dei tanti interventi che comitati e residenti chiedono da anni insieme agli auotovelox. «Quando sarà terminato il bypass (la bretella che devierà il traffico di attraversamento a Campalto) via Orlanda verrà declassata a strada comunale – ricorda il vicepresidente del Consiglio Comunale Saverio Centenaro, residente a Favaro – potrà quindi essere assoggettata alla prefettura e si potranno mettere gli autovelox». Al momento, infatti, la strada è sotto Anas e per il codice della strada è classificata come via dove non si possono posizionare i rilevatori. Ma via Orlanda non è l’unica strada pericolosa. «Il problema riguarda anche Tessera – ribadisce il presidente della Municipalità di Favaro Marco Bellato – ricevo segnalazioni continue da residenti di via Altinia e via Triestina dove il traffico non è da meno. Negli ultimi anni, poi, sono aumentati esponenzialmente gli Ncc (noleggio con conducente) che spesso sfrecciano senza rispettare i limiti: servono più controlli». Anche a Tessera i residenti sono infatti esausti. «Il traffico è aumentato sempre di più e corrono come matti in via Triestina ma anche in via Piovega e nelle strade di collegamento – dice Ivano Berto, presidente del comitato Tesserabella – speriamo che la nuova rotonda tra via Triestina e via Orlanda possa essere un dissuasore». Lavoro che a Tessera in molti considerano insufficiente, come Matteo Chinellato che insieme ad altri cittadini ha più volte ha scritto a Comune per denunciare il continuo transito di mezzi pesanti. «Sono aumentati esponenzialmente dopo la creazione di car park verso il parcheggio del tram della stazione di Favaro».
Asilo chiuso Il giorno del funerale di Trevisan asilo chiuso