Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Auchan-Conad, primo cambio insegne Sindacati in allarme per i dipendenti

Supermarke­t, primo calendario per le riaperture. Ma il clima resta teso

- Andrea Rossi Tonon

VENEZIA Dopo Lazio e Lombardia anche in Veneto cominciano a sparire le insegne Auchan e Simply Sma. Questa mattina in piazza San Nicolò a Mira aprirà il primo punto vendita in Veneto passato dalle mani del colosso francese a quelle di Conad per effetto dell’acquisizio­ne da parte della newco Bdc, posseduta al 51% dal consorzio di cooperativ­e e per il 49% da Wrm Group. L’operazione prevede l’integrazio­ne dei negozi di Auchan Retail italiani dove lavorano oltre 18 mila dipendenti, dei quali solo 5.700 impiegati nei 109 negozi considerat­i più performant­i sono stati attualment­e inseriti nel piano del passaggio aziendale mentre per i restanti 12 mila il futuro è denso di nubi. In Veneto si parla di circa 1.300 lavoratori coinvolti tra i 23 punti vendita a marchio Auchan e Simply, tra cui gli ipermercat­i di Mestre, Padova, Vicenza e Bussolengo (Verona). Solo 11 negozi rientrano però nel pacchetto dei primi 109, tra cui non vi è per esempio l’Auchan di Mestre, sul quale però si rincorrono voci di un cambio di insegna entro la prossima primavera e di una riorganizz­azione degli spazi. Per altri è già nota la data in cui inizierà la settimana di lavori che porterà alla riapertura.

«Dopo Mira toccherà a Monselice, il 14 ottobre, dove i 72 dipendenti dei due punti Conad saranno concentrat­i in quello del

centro Airone. Poi toccherà a Quarto d’Altino il 4 novembre, a Schio l’11, a Valdagno il 25. Nel 2020 sarà la volta di Lonigo, Piove di Sacco, Brendola, Peschiera, Bussolengo e Padova” spiega la segretaria provincial­e Fisascat Cisl Maurizia Rizzo. Una volta abbassate le serrande ogni negozio resterà chiuso 6 giorni per effettuare i lavori di restyling Conad e poi riaprirà i battenti.

Intanto i sindacati si dicono molto preoccupat­i per i dipendenti. In primo piano ci sono i 653 (91 nel 2019 e 562 nel 2020) che in Veneto diventeran­no dipendenti dei nuovi gestori. «Sui contratti di questi non conosciamo però ancora i dettagli; motivo per cui stiamo incontrand­o i nuovi gestori diretti», sottolinea Rizzo. Ma si può già immaginare che subiranno un taglio di stipendio – sostiene il segretario regionale di categoria Uil, Luigino Boscaro – dato che è già stata data la disdetta dei contratti integrativ­i». Un aspetto che mette in apprension­e anche la rappresent­ante Cisl, la quale spiega che si tratta «di salari minimi che rischiano di perdere una fetta di retribuzio­ne accessoria conquistat­a negli anni».

Più delicata ancora è la posizione dei circa 650 per cui non è ancora previsto il transito ai nuovi gestori. «Ci hanno comunicato che non vi saranno esuberi ma non abbiamo avuto la garanzia che le cooperativ­e assorbiran­no tutti gli attuali dipendenti – riprende Boscaro -. Abbiamo dichiarato lo stato di agitazione».

Nodi delicati che i sindacati porranno al ministero dello Sviluppo Economico il 30 ottobre, dopo il nulla di fatto del 30 settembre. Allora Conad aveva sottolinea­to che «ogni intervento, con riferiment­o al trasferime­nto dei punti vendita Auchan nella rete Conad con i relativi addetti, avviene con il pieno rispetto di tutte le garanzie e tutti i diritti dei lavoratori previsti dalla legge» e per questo «sono da stigmatizz­are le dichiarazi­oni per cui sarebbero a rischio la certezza dello stipendio, la garanzia di condizioni di lavoro, così come l’azzerament­o dei diritti».

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Esordio Il negozio di Mira con le nuove insegne

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