Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Sequestrat­o il cellulare dell’investitor­e

Incidente a Campalto, l’ipotesi di una distrazion­e. I comitati scrivono al Comune

- Matteo Riberto Alberto Zorzi

VENEZIA L’ipotesi è che si sia distratto alla guida perché era al cellulare. E per questo il pm Stefano Buccini, che indaga sull’incidente di giovedì mattina in via Orlanda a Campalto, nel quale è morto il 63enne Luciano Trevisan, ha disposto il sequestro dell’apparecchi­o, per verificare se si trovino telefonate o chat. Intanto i comitati che da anni denunciano il traffico della strada hanno scritto una lettera al Comune, chiedendo più autovelox e piste ciclabili.

VENEZIA Lui aveva iniziato ad attraversa­re dal lato opposto della strada e stava completand­o il passaggio. Era da alcuni secondi, dunque, in mezzo alla strada, sulle strisce pedonali e all’una del pomeriggio, dunque con una situazione di luce normalissi­ma: caso ben diverso da quello più frequente in queste tragedie, quando il pedone spunta dal lato del conducente, che non riesce a frenare. Perché dunque l’autista alla guida di quel furgone Ncc (noleggio con conducente) non ha visto il 63enne Luciano Trevisan e l’ha investito e ucciso sulle strisce pedonali a Campalto in via Orlanda? L’ipotesi di lavoro degli inquirenti è che l’autista fosse distratto, forse a causa dell’uso del cellulare. E’ per questo che il pm Stefano Buccini, che ha iscritto l’uomo sul registro degli indagati per omicidio stradale, ha disposto il sequestro del suo telefono per verificare se fosse impegnato in una conversazi­one oppure se stesse chattando o scrivendo un messaggio, come purtroppo sta diventando abitudine comune. La verifica sarà un punto chiave dell’indagine, in attesa che la procura disponga la classica consulenza tecnica sulla dinamica (non invece l’autopsia, ritenuta superflua). I primi accertamen­ti hanno invece escluso che l’autista fosse al volante sotto effetto di alcol o droghe, situazione che ovviamente avrebbe reso più critica la sua posizione processual­e.

Intanto a Campalto continua il dibattito sull’incidente di giovedì scorso. «Non do la colpa al Comune per quello che è successo ma spero che finalmente vengano effettuati i lavori per la messa in sicurezza di via Orlanda - dice il figlio della vittima, Marco Trevisan - In passato ho partecipat­o alle manifestaz­ioni del Comitato Criave per protestare contro il traffico. Campalto e Tessera sono invase da taxi e Ncc che sfrecciano per arrivare in aeroporto». Marco e suo fratello Stefano non hanno partecipat­o alla marcia di venerdì sera, quando 250 persone hanno attraversa­to via Orlanda per commemorar­e loro padre e le tante vittime di una strada maledetta. «Mia mamma era presente alla messa che si è tenuta subito dopo – dice Marco – ringrazio chi c’era e mi unisco alla richiesta di una maggiore sicurezza».

Via Orlanda a Campalto non è però l’unica strada congestion­ata dal traffico. Il problema riguarda via Triestina, via Altinia (dove ieri, fatalità, un trattore ha investito un motociclis­ta) e tutta la cintura che serve l’aeroporto, dove tra taxi, Ncc e auto private, è un via vai continuo di mezzi. E a pagarne le spese sono i residenti che, attraverso alcuni comitati, chiedono autovelox, dissuasori di velocità e piste ciclabili. Il comitato Criave, ieri, ha mandato una lettera al dirigente del settore Mobilità e Trasporti e all’assessore comunale alla mobilità Renato Boraso, elencando alcuni interventi ritenuti necessari, come la creazione di un passaggio pedonale all’innesto di via Pezzana sulla Triestina. Un lavoro vedrà però presto la luce ed è una delle opere complement­ari al bypass in corso di costruzion­e, progettato per deviare le macchine dal centro di Campalto. «Entro un mese partiranno i lavori per la ciclabile che dal centro Don Vecchi in via Orlanda arriverà fino al centro di Campalto – spiega l’assessore Boraso – un anno e mezzo fa abbiamo chiuso l’accordo con Anas che ha messo 500 mila euro e realizzerà l’opera».

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