Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Regione a Roma per i treni del Bellunese

- di G.M. Collicelli

VENEZIA La lista di opere è lunga e prevede investimen­ti per miliardi di euro. Ma una delle scadenze che la Regione si è prefissata è dietro l’angolo, almeno nei tempi della burocrazia italiana, ovvero le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026. E dunque ecco il motivo che spinge l’assessore regionale ai Trasporti, Elisabetta De Berti, a recarsi a Roma, giovedì 17 ottobre, per incontrare l’amministra­tore delegato di Rfi (Rete ferroviari­a italiana), Maurizio Gentile. «Intendo fare il punto dello stato di attuazione dei programmi di potenziame­nto del sistema ferroviari­o in Veneto, focalizzan­doci però anche su alcuni interventi specifici».

Le richieste che la Regione porterà a Roma sono tre: «Chiederemo l’impegno per realizzare il collegamen­to tra la stazione di Verona Porta nuova e l’aeroporto “Catullo” spiega De Berti - ma anche il migliorame­nto delle linee ferroviari­e tra Venezia-Belluno e Padova-Belluno, magari con interventi puntuali, mentre vogliamo tenere alta l’attenzione sul Treno delle Dolomiti». Proprio su quest’ultima opera si prevede che entro fine anno arrivi il lavoro di analisi sui tre tracciati ipotizzati: «Da quel momento - osserva l’assessore - bisognerà decidere al più presto e quindi investire sull’opera».Ma all’incontro con Gentile la Regione punta a ottenere anche lo stato dell’arte dei (molti) interventi previsti lungo molte tratte ferroviari­e in Veneto, in particolar modo i lavori nel Bellunese in vista non solo delle Olimpiadi del 2026 ma anche dei campionati mondiali di sci alpino di Cortina tre due anni. Tra le opere principali la chiusura dell’«anello basso» delle linee del Bellunese (200 milioni di euro) e l’elettrific­azione della Vittorio Veneto-Belluno (37 milioni). E poi tutte le opere inserite nel contratto di programma tra Regione, Rfi e ministero delle Infrastrut­ture (come il collegamen­to ferroviari­o con l’aeroporto Marco Polo di Venezia (425 milioni di euro) a cui si aggiunge tutto il capitolo Tav. La parte meno avanzata riguarda il tratto Vicenza-Padova, dal costo stimato in 1,3 miliardi di euro ma ancora privo di copertura finanziari­a e progetti. Per l’attraversa­mento di Vicenza (805 milioni di euro) si attende il progetto preliminar­e, mentre entro l’anno è prevista la consegna del lotto costruttiv­o Verona est-bivio Vicenza (2,7 miliardi di euro). «Il dato positivo è che sulla Tav si è tornati a parlare in maniera serena da qualche mese - dice De Berti - e quindi è chiaro a tutti che non c’è più alcun dubbio sull’opera. Auspico solo che il ministro (Paola De Micheli, ndr) dia veramente un’accelerata».

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