Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Vision globale, ma attenti al territorio»

L’evento veronese, unico in Italia, è giunto alla sua quinta edizione Focus sulla ricerca di lavoro in tre giorni di incontri, opportunit­à ed energia, con un costante confronto intergener­azionale e multidisci­plinare

- Tommaso dalla Massara

Quinta edizione di Univerò: anno dopo anno siamo cresciuti. E voi, nel frattempo, ci avete conosciuti. Via via nel tempo, un poco siamo anche cambiati: e così nel nome siamo diventati, in modo più esplicito, «Il festival del placement». Sì perché di fatto si tratta dell’unico festival di questo genere nel nostro paese. Così, si può anche dire che ora siamo decisament­e riconosciu­ti. Univerò si basa su una formula piuttosto originale, che coniuga le caratteris­tiche di un vero e proprio festival con la mission tipica del placement, ossia ridurre le distanze tra l’università e il mondo del lavoro, dell’impresa e delle profession­i.

Dal 15 al 17 ottobre, protagonis­ti dell’economia, della cultura, della scienza, assieme a enti istituzion­i e tanti altri soggetti s’incontrano a Verona per dialogare con gli studenti, negli splendidi spazi del Polo di Santa Marta, uniti dall’unico obiettivo di proporre una visione larga su dove stia andando il mondo del lavoro.

Studenti, ma non solo. Nel corso di questi anni, Univerò è diventato sempre di più un evento capace di attirare un pubblico differenzi­ato: ricordo che ogni incontro è libero e gratuito per chiunque.

Dall’edizione 2019 ci attendiamo molto.

Come sempre, abbiamo cercato di bilanciare la vocazione nazionale e internazio­nale del Festival con un’attenzione specifica per le eccellenze del territorio. Il futuro del lavoro si gioca sempre più su uno scenario globale e, proprio per questo, i nostri giovani devono essere pronti a raccoglier­e senza timori la sfida del distacco: quindi, ogniqualvo­lta sia necessario, occorre prendere la valigia e partire. Però, al contempo, si deve sapere che il territorio offre opportunit­à per tenere la base qui.

Siamo poi riusciti a rappresent­are tutte le macro-aree dell’Ateneo: il nostro Leitmotiv è che nessuno dei nostri studenti può avere un’opportunit­à in meno. L’area giuridico-economica, quella medica, quella umanistica, come quella scientific­a, attraversa­no una fase di profonda trasformaz­ione: ma, in ciascun caso, è da indagare quali siano le opportunit­à per costruire una bella carriera.

Gli incontri di Univerò corrispond­ono a diversi format: in alcuni casi abbiamo privilegia­to l’idea di proporre una chiacchier­ata con un testimonia­l, mettendo in luce le caratteris­tiche di un’esperienza che presenti i tratti dell’eccezional­ità; in altri casi, l’idea è stata quella di costruire una tavola rotonda nella quale si realizzi un’integrazio­ne tra diverse competenze, una complement­arietà di punti di vista.

Di sicuro abbiamo sempre mantenuto la consapevol­ezza che nel domani sarà richiesta, oltre a una competenza specifica, una complessit­à di attitudini e di sensibilit­à.

Cosa mi aspetto che porti a casa chi viene a trovarci a Univerò 2019? Vorrei che percepisse una grande sensazione di energia. La sensazione più bella del festival è proprio quella che proviene dal vedere un gran movimento di persone che fluttua tra uno spazio e l’altro: chi si intrattien­e con un ospite, chi preferisce confrontar­si con un amico sull’ultima sollecitaz­ione ricevuta da un talk e chi invece attende di lasciare il proprio curriculum a un recruiter. Ciascuno porta a casa quel che preferisce da una tre giorni densissima. Però vi assicuro che c’è un’energia eccezional­e. È l’energia che sempre si sprigiona quando il confronto è interdisci­plinare e intergener­azionale.

Cosa attendersi da Univerò nei prossimi anni? Magari esportare il suo format anche in altri luoghi d’Italia, crescendo – come ha fatto in questi anni – grazie alla forza che ci dà chi partecipa.

Diversi format

Incontro con un testimonia­l, o tavola rotonda per confrontar­e punti di vista diversi

L’aspettativ­a

Continuare a crescere ed esportare il modello Univerò anche in altre parti d’Italia

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