Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
A Vicenza in scena l’incontro sul lavoro tra vent’anni «Ci vorrebbe una serie televisiva sugli ingegneri»
«Forse per dare una vera svolta servirebbe un serial televisivo su un gruppo di ingegneri in azienda». Quella del direttore generale della Fondazione «Centro di produttività del Veneto», Antonio Girardi, è una battuta, che rivela però un fondo di verità: «È importante che i giovani capiscano nella fase dell’orientamento quali sono le competenze che il mondo del lavoro richiede», precisa Girardi. Dunque ci saranno anche i temi della formazione e dell’orientamento al centro del convegno che segna l’approdo - per la seconda volta - del festival «Univerò» a Vicenza. Nella città del Palladio la rassegna dedicata al placement arriverà mercoledì 16 ottobre, con un convegno dal titolo «Il nostro lavoro tra 20 anni», organizzato al polo scientifico-didattico di studi per l’impresa dell’università di Vicenza (sala 3, dalle 9.30 alle 11). All’incontro parteciperanno il sindaco di Vicenza, Francesco Rucco, il presidente della «Fondazione studi universitari di Vicenza», Silvio Fortuna, e lo stesso Girardi, che saranno affiancati dall’ad di Considi, Gianni Dal Pozzo, dal responsabile delle Risorse umane di Aim, Carlo Nardi, da Simone Vicentini di Gls enterprise e dal docente dell’Università di Verona, Roberto Ricciuti. Il tema punta ad analizzare il mondo del lavoro del 2040 e in quest’ottica a indirizzare la formazione dei giovanissimi di oggi e di domani, affinché si trovino preparati. «Il ruolo chiave sarà quello delle competenze - afferma Girardi - che saranno incentrate sui temi del digitale, dell’ambiente, della robotica e della meccatronica ma anche dell’energia e della logistica. Ma già oggi vediamo che le aziende faticano a trovare figure di laureati in ingegneria, in matematica, in chimica e fisica e questo è dovuto anche a scelte a monte, che vedono i licei incrementare ogni anno il numero di iscritti a discapito degli istituti tecnici». Come una filiera, quindi, anche nella formazione si risale la corrente per definire strategie e prospettive. E qui entrano in gioco (anche) le università: «Serve una grande trasformazione - spiega Dal Pozzo - perché oltre alle competenze nel mondo del digitale, che saranno necessarie per la sopravvivenza delle nostre aziende, servirà anche la creatività, unica arma per differenziarci dalle macchine». Per l’amministratore della realtà di consulenza manageriale i giovani del futuro dovranno dotarsi di tre competenze-chiave: «Complessità, creatività e capacità relazionale». Al convegno seguirà nella stessa giornata il «Recruiting day», che porta a Vicenza 4 realtà come Otb del patron Renzo Rosso, Marzotto group, lo studio associato Adacta e il gruppo Bft.