Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Ai futuri magistrati raccomando: leggete Shakespeare e i Promessi Sposi»
L’ex procuratore Nordio interverrà al «Legal Day» e parlerà dei rapporti tra le professioni giuridiche e la letteratura
«Piuttosto di un libro di diritto, leggete Shakespeare». È stato l’ultima raccomandazione, arrivata dal pubblico ministero Carlo Nordio prima di lasciare la procura di Venezia, davanti ai colleghi più giovani. Una raccomandazione in cui crede fortemente: «Dalla letteratura si impara moltissimo — assicura l’ex procuratore —. In particolare si apprendono due doti fondamentali per un magistrato: buon senso e umiltà. Due caratteristiche che non si apprendono all’università. Il buon senso deriva da una prospettiva più ampia delle cose, che solo la cultura generale può assicurare. Mentre l’umiltà è quella cosa che mette un essere umano davanti ai propri limiti e lo rende consapevole delle propria colossale ignoranza: il socratico “sapere di non sapere”».
Nordio discuterà del tema mercoledì 16 ottobre, alle 9.30, nell’aula magna di Scienze Giuridiche. «Giuristi e umanesimo: quando la magistratura incontra la letteratura» sarà l’evento che aprirà il Legal Day, la giornata dedicata alle carriere in ambito legale, da sempre un appuntamento fisso all’interno di Univerò. Assieme a Nordio interverranno Tommaso Dalla Massara, ordinario del dipartimento di Scienze Giuriidiche e Direttore Scientifico del festival, Barbara Bissoli e Giustigativo, seppe Perini, dell’ordine degli avvocati di Verona. Presenti i giovani dell’Elsa, l’associazione europea degli studenti di legge.
Per Nordio, quel valore aggiunto che solo l’umanesimo può assicurare è fondamentale soprattutto per chi opera nella giustizia penale. «I penalisti più di ogni specialista del diritto — afferma — devono confrontarsi con il dolore, con i casi più difficili della vita. Ma anche chi lavora nel processo civile, occupandosi di questioni come i divorzi e controversie in ambito lavorativo, deve avere sempre una maggiore sensibilità».
Per quanto riguarda gli autori, Nordio consiglia di partire dai classici del grande drammaturgo inglese: «Il Mercante di Venezia è una straordinaria riflessione sulla giustizi — spiega — ma anche il “Giulio Cesare”, con il monologo di Marco Antonio racconta benissimo la volubilità della folla, anticipando il fenomeno dei mass media e dei social media. Infine l’Amleto, che tratta della complessità dell’esistenza». Venendo alla letteratura italiana, il consiglio è quello di riprendere in mano i Promessi Sposi. «Molti episodi narrati da Manzoni da quello dell’azzeccagarbugli alla rivolta del pane, dovrebbero essere conosciuti da un buon magistrato». Non si può prescindere, infine, dalla conoscenza dei classici, soprattutto quelli latini, e della storia. «Il nostro diritto deriva per la quasi totalità dal diritto romano — prosegue Nordio — un’eredità che va conosciuta e che rappresenta il miglior antidoto contro l’eccesso di tecnicismo. Certo, i magistrati, senza la tecnica, viaggerebbero sulle nuvole. Ma affidandosi eccessivamente ad essa il rischio è quello di perdere l’occhio inveesattamente come il medico che si affida troppo all’automazione rischia di perdere l’occhio clinico». Infine, un consiglio agli studenti che si stanno per laureare: «Le professioni giuridiche si stanno trasformando — conclude Nordio — la figura dell’avvocato generico sta scomparendo, occorre specializzarsi e la selezione si fa sempre più difficile. Io continuo a essere innamorato della professione del magistrato e consiglio ai neolaureati di prenderla in considerazione. Certo, non è facile superare il concorso, ma una forte motivazione non può che aiutare».
"Diventare magistrato è dura, ma questo può essere una motivazione in più
Uomo di legge Carlo Nordio è stato fino al 2017 procuratore aggiunto a Venezia