Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il Comune di Verona si candida per un Cie Il Pd: «Sono baggianate»

- Di Lillo Aldegheri

VERONA La giunta comunale di Verona si candida per ospitare il primo Cie del Veneto. I Cie sono i Centri d’identifica­zione ed espulsione per gli stranieri che abbiano violato le leggi. Attualment­e ne esistono 7 in tutta Italia (a Torino, Roma, Bari, Brindisi, Potenza, Caltanisse­tta e Trapani) nessuno dei quali nella nostra regione. In passato era stata ventilata l’ipotesi di crearne uno a Treviso, ma senza andar oltre la proposta.Adesso si fa avanti Verona, con l’assessore alla Sicurezza Daniele Polato (Battiti-Forza Italia) che si dice pronto a reperire una sede nel Comune capoluogo.

L’idea è stata resa pubblica ieri, dopo un episodio avvenuto venerdì scorso, quando era stato fermato un 24enne ecuadoregn­o che viveva in un quartiere vicino al centro anche se il permesso di soggiorno gli era stato revocato a causa dei numerosi precedenti penali a suo carico. «Proprio perché i Centri sono pochi – ha raccontato Polato - l’uomo è stato portato nella notte stessa al Cie di Bari

da due agenti della municipale su di un’auto munita di cella». Di qui la disponibil­ità a creare un Cie nel capoluogo scaligero. «Sia chiaro che sarebbe una prigione - ha detto Polato – e che l’identifica­zione e l’espulsione immediata sono l’unico modo per allontanar­e delinquent­i che, diversamen­te, continuere­bbero ad alimentare un circuito di criminalit­à che rischiereb­be di rimanere impunito, ma i sette centri presenti in Italia non sono sufficient­i per una risposta adeguata al problema». Dal fronte politico opposto, però, è subito polemica. Il parlamenta­re veronese del Pd, Vincenzo D’Arienzo, è durissimo: «Non se ne può più – dice D’Arienzo - di coloro che urlano baggianate come questa, e basterebbe leggere bene il decreto Minniti per comprender­e che Verona non ha tutte le caratteris­tiche per ospitare una struttura simile. Questi ”sceriffi de noantri” – prosegue D’Arienzo potrebbero smetterla di creare allarme, ed è stucchevol­e l’insistenza su qualcosa già scartata in passato. Già allora, per l’unico Cie previsto in Veneto, venne ipotizzata una sede in provincia di Treviso, molto più funzionale per la presenza di tutti gli elementi richiesti. Anziché sbraitare inutilment­e - conclude l’esponente dem - chiedano a Zaia di costruirlo laddove si era impegnato ad ospitarlo, così nessuno sarà obbligato ad andare a Bari».

"Polato In Italia ci sono solo 7 centri e non bastano Verona ne può ospitare uno

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