Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il «Manifesto» di Marx tradotto in lingua veneta

- D. O.

VICENZA «A no gavemo njente da pèrdar fora che le nostre caene». Così suonano, in lingua veneta, le ultime righe del «Manifesto del Partito Comunista». «Non abbiamo nulla da perdere, se non le nostre catene». Che anticipano la notissima chiusura: «Proletari di tutto il mondo unitevi!». Mentre si stanno ancora contando le firme per la legge sul riconoscim­ento come lingua minoritari­a (e l’obiettivo delle 50 mila sottoscriz­ioni sembra lontano) esce per una casa editrice tedesca dal «cognome veneto», la Zambon di Francofort­e, un libro dalla copertina eloquente. È, per l’appunto, il manifesto di Karl Marx e Friedrich Engels: sul fronte campeggia il leone di San Marco, conciato la barba del filosofo di Treviri (scelta che ha già fatto borbottare alcuni «duri e puri» del mondo venetista). A firmarlo è Giovanni Maistrello, 22enne di Noventa vicentina, studente di lingue all’università di Rijeka, Croazia. L’operazione ha il patrocinio dell’Academia de la Bona Creansa, associazio­ne in prima linea per diffusione del patrimonio linguistic­o veneto. «Ho cercato di tradurre il Manifesto – spiega Maistrello – in modo che fosse comprensib­ile alla più ampia platea di veneti. Anche per questo ho utilizzato una variante “centrale”». Ossia, quella parlata tra Vicenza, Padova, entroterra veneziano e Polesine. L’Academia de la Bona Creansa, tramite il direttore Alessandro Mocellin fa sapere di avere già pronti altri due classici, «L’arte de la Guera» di Sun Tzu e «El prinsipe» di Machiavell­i.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy