Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Dirottava le pazienti» Dermatologo indagato
PADOVA Abuso d’ufficio: il medico dermatologo convenzionato con l’Usl Lorenzo Lunardon è indagato dal pubblico ministero Sergio Dini per aver traghettato i pazienti dall’ambito pubblico al privato, prospettando visite private più celeri ai pazienti che accedevano alla sua struttura attraverso il Cup. Non solo, il medico, stando a quanto raccolto da parte degli investigatori, avrebbe ricevuto pagamenti in nero dai pazienti. Tra il 2017 e il 2018 sono almeno sei le pazienti che sarebbero state spostate dalla lista del pubblico al privato. Sarebbero state proprio alcune pazienti del medico, titolare di un prestigioso studio che si trova all’angolo tra via Facciolati e via Gattamelata (in foto), a denunciare ai carabinieri del Nas il comportamento ambiguo di Lunardon, raccontando anche dei pagamenti in banconote senza fattura. Secondo la ricostruzione compiuta dai carabinieri, le pazienti che facevano la prima visita tramite il Cup dell’ospedale, sarebbero state «carpite» da Lunardon che avrebbe prospettato tempi di attesa più brevi per le visite future nel caso fossero passate direttamente per la sua segreteria anziché per il centro di smistamento del centro unico di prenotazione. È chiaro che di fronte all’attesa di mesi per una malattia della pelle o un controllo dei nei, le donne si sono dimostrate pronte a pagare per avere un responso più rapido. Dopo aver raccolto testimonianze e prove, anche attraverso l’acquisizione della contabilità e della lista dei pazienti, il pubblico ministero ha chiuso le indagini e si appresta a chiedere il processo per il medico. Prima però il professionista, difeso dall’avvocato Paolo Marson, avrà modo di depositare una memoria scritta in cui potrà difendersi dalle accuse. Non è la prima volta che medici convenzionati con l’Ulss finiscono nei guai per aver spostato i pazienti dal sistema pubblico al privato a loro vantaggio. Eclatante fu il caso del dentista Gian Antonio Favero, luminare nel suo settore, responsabile della clinica ospedaliera in via Venezia ma anche titolare di una catena ben avviata di ambulatori. Fu «Striscia la notizia» a mandare in onda un servizio in cui veniva smascherata la pratica del «traghettamento» dal pubblico al privato, sempre mediante la prospettazione di tempi di attesa più brevi e risoluzione rapida dei problemi. Il medico ha da poco patteggiato un anno di pena.