Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Affitta la casa a veneziani: due telefonate all’ora Sindaco: limite per i turisti
E a Mestre i prezzi delle locazioni salgono del 6 %
VENEZIA «Affittasi casa a residenti». E piovono le telefonate, due all’ora. E’ accaduto all’agenzia Immobiliare Fenice che dopo 15 ore e 33 richieste ha dovuto ritirare dai portali l’annuncio di un appartamento alle Fondamente Nove, disponibile con contratto d’affitto lungo e canone di 800 euro al mese. Il proprietario, un signore anziano, ha detto esplicitamente all’agenzia di volere residenti. Una mosca bianca nel panorama immobiliare del centro storico, ma non così bianca. La stessa agenzia ha infatti avuto, nel corso del 2019, altri quattro titolari di appartamenti che volevano affitti brevi e turistici e invece sono passati a contratti lunghi (4 anni più 4). «E’ la prima volta che accade — dice la titolare Alessia Mingardi — i titolari mi hanno detto che hanno cambiato idea per i problemi con il vicinato e per l’obbligo di adeguamento delle fosse settiche».
Un flebile segnale in quello che ieri il sindaco Luigi Brugnaro ha definito «il grave problema del centro storico»: cioè l’affitto prioritario delle case ai turisti. «Questa pratica deve essere in qualche modo limitata — ha detto il sindaco a margine dell’inaugurazione dei nuovi pontili Actv — non ci sono le leggi per farlo, ma cerchiamo in ogni modo di contrastarla. Possiamo pensare di proporre noi qualche norma alla Regione e al governo, senza svantaggiare nessuno ma capendo che bisogna restituire quegli appartamenti privati alla residenzialità. Ci vorrebbe una norma — ha continuato Brugnaro — che stabilisca che chi affitta per brevi periodi, fuori da un contesto organizzato, può farlo solo per un centinaio di giorni l’anno. A quel punto forse conviene tornare ad affittarlo a chi vuole abitare in città. Mi auguro che il governo di adesso si dimostri sensibile alla questione».
Il problema ha contagiato anche la terraferma: anche a Mestre trovare un’abitazione a prezzi accessibili è sempre più difficile, a causa dello sviluppo turistico tra alberghi, ostelli, b&b e appartamenti.
I canoni di locazione sono infatti cresciuti del 6,1% tra 2017 e 2018 per una media di 726 euro al mese, che posiziona Venezia al quarto posto tra i capoluoghi più cari d’Italia dopo Milano (1.126), Roma (925) e Firenze (736). I dati emergono dal «Rapporto sulle locazioni» (solo sulla terraferma) di «Solo Affitti», rete immobiliare specializzata nella locazione, elaborato con il supporto scientifico di Nomisma. Secondo le rilevazioni di «Solo Affitti» quelli che hanno registrato gli innalzamenti maggiori sono stati i monolocali arredati, cresciuti del 7,9% tra 2017 e 2018, e i trilocali (+10,1%). L’85% dei contratti d’affitto è stato stipulato a canone concordato nelle diverse formule 3+2: il concordato per studenti universitari e il transitorio. Più raro è il contratto libero del 4+4 (10%) e completamente libero (5%). Un dato che fa riflettere visto che non riguarda solo i giovani, ma anche i quarantenni, è che il 15 per cento di chi cerca una casa in affitto lo fa con altre persone per condividere le spese. Oltre la metà degli inquilini che cerca la casa in affitto lo fa per vivere a Venezia, nell’abitazione principale (55%). Chi la cerca per motivi di lavoro è pari al 25%, ai quali si aggiunge un 5% per motivi di studio. L’affitto per turismo sarebbe il 5%. I residenti restano in affitto nelle abitazioni, in media, per due anni e per affittare o riaffittare l’appartamento, si legge nel rapporto, serve un anno e mezzo, mentre ci vogliono appena 30 giorni se l’immobile è di nuova costruzione.
"Brugnaro Chiediamo al governo il blocco a 100 giorni Sarà più conveniente darla a chi ci vive