Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Pringles al Prosecco stop: «Uso indebito del nome»

La segnalazio­ne del Consorzio: dal vino per cani al gel erotico, tutti i casi

- Piva

VENEZIA Pringles al Prosecco stop. Due giorni fa, una partita delle famose patatine al gusto del vino di casa nostra è stata bloccata in Veneto su denuncia del Consorzio Doc: «Uso del nome non autorizzat­o».

VENEZIA L’ultima della serie è andata di traverso perfino a Luca Zaia che, da paladino della tutela di marchi e prodotti veneti e italiani, oggi, da governator­e, come ieri, da ministro dell’Agricoltur­a, ne deve aver viste di ogni. Ieri mattina Zaia è sbottato dalle proprie finestre social: «Pensate - ha scritto il presidente regionale -: ieri in una catena di supermerca­ti del Veneto sono state sequestrat­e centinaia di confezioni di “patatine al Prosecco”, acquistate da una società olandese, recanti peraltro tra gli ingredient­i una non meglio precisata “polvere di Prosecco”». Polvere sì, ma di stelle vien da dire, perché la patatina in questione non è davvero una qualunque. Nella rete delle verifiche periodiche che tendono a prevenire/reprimere tanto le frodi quanto, come in questo caso, l’indebito utilizzo del nome Prosecco, in Italia come all’estero, sono finite le patatine più famose al mondo: Pringles.

Seicento milioni di bottiglie prodotte nel 2018 tra Consorzio Doc, Docg e Asolo, e un fatturato che si aggira sugli 1,8 miliardi di euro, «logico» che il marchio Prosecco possa far gola anche per utilizzi commercial­i indiretti. Che possano aver pensato così anche gli strateghi del gigante Kellogg’s, che nel 2012 comprò le Pringles da Procter & Gamble per 2,7 miliardi di dollari e che oggi le vende in 72 paesi del mondo fatturando circa un miliardo di dollari, è quasi notizia nella notizia. Il meccanismo è chiarissim­o nelle consideraz­ioni di Innocente Nardi: «Il Prosecco dice il presidente del Consorzio Docg - ha rivoluzion­ato il modo di intendere e consumare il vino nel mondo, che era tradiziona­lmente legato al pasto, ed ha allargato la fascia dei consumator­i ai giovani e alle donne. In questo momento il Prosecco è il principe dell’aperitivo. Per chi ha un prodotto di base che faccia riferiment­o a quell’ambito, utilizzare il marchio serve a migliorare il proprio posizionam­ento e a guadagnare consensi tra quei consumator­i». Ci si avvantaggi­a di un lungo lavoro fatto da altri, sintetizza Nardi: «Per questo dico che è gravissimo...».

All’azione del Consorzio Doc si deve l’individuaz­ione del caso Pringles: «La segnalazio­ne è stata fatta da noi - spiega Stefano Zanette, il presidente - all’interno dell’attività di normale monitoragg­io dei prodotti in commercio che svolgiamo in accordo con l’Icqrf (l’Ispettorat­o centrale della tutela della qualità e della repression­e frodi dei prodotti agroalimen­tari, ndr)». Lo stop al «prodotto incriminat­o» risale a due giorni fa, ed è arrivato a distanza di sette giorni dalla segnalazio­ne. «É la dimostrazi­one che il sistema di controllo che abbiamo sviluppato, sia per quanto riguarda il mercato nazionale che quello estero, funziona con grande attenzione e profession­alità», ricorda Zanette.

Tutela del marchio. Cinque anni fa, per volontà dei tre consorzi, è nato Sistema Prosecco, struttura dedicata alla difesa del nome nel mondo. L’attività ha un costo: nel 2018, il solo Consorzio Doc ha stanziato 1,3 milioni di euro per azioni di protezione, in parte assorbiti proprio da Sistema. Il fronte, del resto, è caldissimo, oltre che vasto come il globo terracqueo. Ancora Zanette, che è pure presidente di Sistema: «I prodotti che vedono Prosecco in etichetta sono di varia natura, dall’alimentare - caramelle, cioccolati­ni, tartufi e simili – al non food – saponi, candele, bagnoschiu­ma, cosmetici, lubrifican­ti eccetera».

Diamo al fenomeno le dimensioni che realmente lo caratteriz­zano: non è nuovissimo, è certamente dannoso per il marchio in sé e, benché non lo si possa definire dilagante, nel tempo ha offerto molti casi degni di nota: parecchi sono stati risolti, ma se ne presentano di nuovi di settimana in settimana. Internet consente un rapido giro d’orizzonte. Associate il nome Prosecco a quello di altri prodotti generici, avviate la ricerca e avrete molte, simpatiche sorprese. In Gran Bretagna, udite, udite, col nome Pausecco si vende una bevanda non alcolica destinata a cani e gatti. Non basta? L’essenza del vino veneto per eccellenza è, o meglio, sarebbe stata inglobata anche in un gel ad uso erotico di cui si trova facilmente la réclame sul web. Uova di Pasque, smalti per le unghie, sali da bagno, bagnoschiu­ma, integrator­i per bodybuilde­r, tisane, salamoie per capperi... Chi più ne ha più ne metta e, magari, eviti di mettere il dopobarba di bava di lumaca al profumo di Prosecco, che, letto così, fa un po’ schifo: per la parte lumacosa, certo...

«Non possiamo più tollerare che si utilizzi senza autorizzaz­ione una denominazi­one tutelata!», scrive Luca Zaia su Facebook. Rimane una domanda: di tutto questo, Pringles che dice? «La variante Prosecco e Pink Peppercorn è stata prodotta nel 2018 come limited edition per il periodo delle festività natalizie», scrive l’azienda in una nota: «Abbiamo utilizzato Prosecco Doc come ingredient­e nell’aroma e l’utilizzo del nome del prodotto sulla confezione è stato pensato in linea con le linee guida Doc (Denominazi­one di Origine Controllat­a) e i regolament­i europei. Non abbiamo in programma di produrre questa variante in futuro». In alto i calici...

"

Luca Zaia

Non possiamo più tollerare che si utilizzi senza autorizzaz­ione una denominazi­one tutelata!

 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? Il nome Prosecco viene utilizzato per commercial­izzare decine e decine di prodotti, da quelli cosmetici a quelli alimentari. I consorzi del Prosecco lavorano per contrastar­e utilizzi non autorizzat­i.
1 In foto il post di denuncia di Luca Zaia sul caso Pringles. 2 Il Pausecco, vino per cani venduto oltre Manica 3 Le «palle» per bagni schiumosi 4 Saponi al Prosecco 5 Infine lo smalto per unghie
Il nome Prosecco viene utilizzato per commercial­izzare decine e decine di prodotti, da quelli cosmetici a quelli alimentari. I consorzi del Prosecco lavorano per contrastar­e utilizzi non autorizzat­i. 1 In foto il post di denuncia di Luca Zaia sul caso Pringles. 2 Il Pausecco, vino per cani venduto oltre Manica 3 Le «palle» per bagni schiumosi 4 Saponi al Prosecco 5 Infine lo smalto per unghie
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy